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Mike Caro e la corretta percentuale di bluff

E’ possibilie stabilire una corretta percentuale di bluff nel poker? Se l’è chiesto il noto teorico, scrittore e giocatore professionista Mike “The Mad Genius” Caro.

“Per ogni situazione esiste un precisa percentuale di volte in cui dovreste tentare un bluff. Il valore esatto dipende dalla forza della vostra mano e da quella probabile dell’avversario, dalla conoscenza delle tendenze dell’oppo, dalla misura del piatto, dalla size relativa della puntata e da molto altro.

A conferma di ciò, supponiamo che non bluffiate mai e che puntiate soltanto con le mani veramente forti. Dopo un po’ di tempo, gli avversari più astuti se ne accorgeranno e non vi chiameranno più se non con le monster hand. In tale situazione, continuare a non bluffare mai è chiaramente sbagliato. Potreste invece bluffare con profitto almeno uno volta, poiché risulterebbe una mossa inaspettata ed avrebbe successo a meno che non siate così sfortunati da beccare l’altro pieno proprio in quell’occasione.

Break even
Allungate la vostra serie di tentativi di bluff fino a raggiungere un punto dove lo state facendo quasi troppe volte. Voglio dire che se bluffate di più o di meno la tattica è teoricamente non profittevole.

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Quel “teoricamente” significa che in un mondo con due giocatori in competizione e con uguali skill, l’obiettivo è di negare ogni possibile vantaggio all’altro. Vuol dire che bluffare dovrebbe tendere al break-even e non dovrebbe dipendere dalla prospettiva dell’opponent a prescindere che faccia call o meno. In verità, nel mondo reale questa è raramente una buona soluzione perché nessun avversario giocherà in maniera perfetta.

Pertanto, potrete di solito indirizzare le vostre decisioni verso un bluff se è poco probabile che un oppo chiami abbastanza spesso e procedere all’inverso se è possibile che lo stesso avversario chiami con troppa fequenza.”

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