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Strategia cash game : guida ai microstakes (8° parte)

'sircuddles' vuole assicurarsi che abbiate capito...Siamo giunti alla conclusione della guida redatta da “sircuddles“, utente di 2+2, a proposito della strategia ottimale da applicare nel cash game quando si giocano i micro stakes, ovvero quei livelli dove gli avversari sono più scarsi, le cifre in ballo contenute e le abilità richieste poche, semplici, ma essenziali per progredire.

Nel chiudere la sua trattazione, “sircuddles” prova a sintetizzare quali siano le linee guida che ciascun giocatore dovrebbe seguire, a seconda del livello che si appresta ad affrontare, e quindi anche del genere di avversari che potrà incontrare. Ecco come l’inglese riassume il suo pensiero:

NL5 o inferiore: “C’è una cosa che potrete fare a questi livelli in modo profittevole, a differenza di quelli superiori, ovvero limpare alcuni tipi di mani. A limiti superiori questo è assolutamente da evitare, ma in questo caso limitarsi a limpare ad esempio delle coppie basse può rivelarsi profittevole, perché i vostri avversari saranno capaci di andare rotti con top pair o peggio, e potrete così trarne il massimo vantaggio. Per il resto, limitatevi a giocare un poker estremamente solido e perfino weak: troverete in ogni caso avversari che potranno pagarvi anche con mani marginali”.

NL10: “L’unica differenza sostanziale che potrete notare rispetto ai limiti precedenti è un po’ di aggressività in più, anche se spesso casuale. Per il resto, spesso mancano i presupposti per chiamare rilanci con una coppia giocandola esclusivamente per set value, ma in definitiva non noterete differenze marcate rispetto al NL5“.

NL25: “Questo è il primo livello nel cash game in cui inizierete a dare al vostro gioco una certa fisionomia. Ruberete i bui con una certa frequenza, vi troverete a puntare su più streets in bluff o a floatare il flop, anche se sempre contro i giusti avversari. I giocatori scarsi rimangono infatti tali e dovrete trattarli di conseguenza, evitando di concedergli un credito eccessivo. Giocate sempre in posizione, avendo cura di isolare gli avversari deboli

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Infine, l’autore si sente in dovere di riassumere alcuni dei temi essenziali da lui afforntati in modo più esaustivo nei capitoli precedenti: “Contro giocatori scarsi ricordatevi di giocare per valore, puntando con decisione. Non giocate mani deboli né avventuratevi in linee fantasiose solo per noia, evitate le situazioni marginali anche attuando una forte hand selection preflop, e non inseguite progetti a meno che non abbiate le odds corrette per farlo. Prima che possiate registrare un profitto apprezzabile a questi limiiti dovrete giocare un numero importante di mani e dedicare al poker del tempo, ma si tratta di un obiettivo che con la giusta costanza tutti sono in grado di poter raggiungere“.

L’autore è consapevole che quanto da lui scritto sia estremamente basico, e che giocatori già capaci che battano almeno il NL25 conoscano bene quanto da lui affermato. Tuttavia, non c’è nulla di cui doversi vergognare, nel cominciare la propria scalata partendo dal basso, e grazie a queste semplici linee guida è certo che si rivelerà estremamente più semplice di quanto non avrebbe potuto essere.

Traduzione di Piero “Pierelfo” Pelosi

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