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Poker storie: il Texas Hold’em live a Firenze

Abbiamo raccolto la testimonianza spontanea di un giovane gestore di un circolo toscano che ci descrive la vita all’interno del suo poker club a Firenze.

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Salve, mi chiamo Claudio, ho 27 anni e sono di Firenze, volevo raccontarvi la mia esperienza nel poker live in questa mail:

ho fatto per quattro anni il dealer all’interno dei circoli sportivi della Toscana, con lo scopo di avvicinarmi a questa disciplina per comprenderla meglio.
Poi ho iniziato a gestire un circolo per conto di un terzo ed ora, insieme ad altri ragazzi giovani come me, abbiamo deciso di prendere in gestione un poker club, con lo scopo di valorizzare una visione più classica di questo gioco.

Ci stiamo adoperando per organizzare eventi con strutture particolari: sia turbo da 15€/20€ di buy-in, giusto per far passare ai nostri giocatori la “serata” in compagnia, sia tornei deep nel week-end da 30€. Ad esempio, il sabato giochiamo fino all’alba e cerchiamo di favorire il più possibile l’elemento abilità. Stiamo organizzando anche dei satelliti che danno diritto alla qualificazione al Mini IPT.

Il numero dei partecipanti a questi eventi varia da 35 a 80 e per festeggiare il nostro primo Main Event, proponiamo un torneo con la stessa struttura e stack del Mini IPT, in modo tale da “preparare” i nostri soci agli eventi che si giocano normalmente nei casinò.

Per fidelizzare il più possibile i soci, abbiamo creato all’interno del nostro club, un’area con comodi divani per favorire la creazione di un bel gruppo che si può svagare con la lettura di riviste pokeristiche. Vogliamo che il nostro circolo sia un punto di incontro, a prescindere dal poker.

Abbiamo eliminato le classiche classifiche, mantenendo però la possibilità facoltativa di partecipare a tavoli con in palio dei T€, con l’opportunità di aggiudicarsi ticket che possono essere utilizzati per iscriversi ai tornei del mese successivo.

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In questi anni, noi del circolo abbiamo frequentato corsi di formazione per dealer e floorman, con la speranza che il Texas Hold’em possa diventare uno sport riconosciuto a tutti gli effetti. L’assegnazione eventuale delle concessioni potrebbe – un giorno –  renderlo un lavoro effettivo e non una semplice passione per tutti noi.

Siamo affranti dallo scarso interesse che lo Stato dimostra nei confronti del Texas Hold’em: potrebbe essere un’opportunità per creare molti posti di lavoro. Questo gioco, inteso come sport e/o hobby, può diventare socialmente aggregante. A volte ci sentiamo ghettizzati come se fossimo “giocatori d’azzardo”: è logico che il gioco può essere pericoloso quando si eccede, così come tante altre cose nella vita.

I miei genitori, in un primo momento, pensavano che organizzassi “qualcosa” per le bische, ma poi hanno avuto il piacere di constatare di persona, come questi luoghi siano un punto di ritrovo come tanti altri. D’altronde hanno capito che pagare 50€ per un evento mensile, non sia poi tanto differente da spendere la stessa cifra per uno svago diverso, come andare in discoteca o ad un concerto. Spero di avervi aiutato a vedere sempre meglio il quadro generale dei circoli. Un saluto ai lettori di Assopoker.

Claudio e come me, tanti altri.

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Aiutaci anche tu con la tua testimonianza diretta!

Come sapete noi di Assopoker abbiamo deciso di dare visibilità a chi vive e concepisce il Texas Hold’em nella sua giusta dimensione sportiva e ludico-sociale. Se anche tu organizzi tornei di poker sportivo, con le caratteristiche delineate dalla Corte di Cassazione, scrivici pokerlive@assopoker.com e raccontaci la tua testimonianza!

E tu come la pensi? Vieni a dare la tua opinione sul poker live fuori dai casinò nella discussione sul nostro Forum!

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