Vai al contenuto

Vanessa Selbst: “Le donne? Non sono educate a competere”

Che il poker sia un gioco che interessi prevalentemente gli uomini è un dato di fatto, ma per Vanessa Selbst il motivo è uno solo, ovvero il fatto che nella nostra società non “prevede” che le donne siano competitive.

“Gli uomini non hanno più successo, in proporzione a quanto provino ad ottenerlo – ha dichiarato a PokerListings.com – il fatto è che quando una donna è competitiva questa viene vista come una cattiva qualità, e lo stesso accade nel mondo degli affari. Se una donna prova ad essere competitiva, tutti la descrivono come una brutta persona, mentre questo non accade quando lo fa un uomo”.

“Il poker è un gioco estremamente competitivo – prosegue – e le donne non vengono educate fin da piccole a sviluppare questo genere di qualità, anche se forse ultimamente le cose stanno un po’ cambiando”.

Per la giocatrice statunitense, quindi, il problema è tutt’altro che biologico, e sarebbe legato piuttosto alle aspettative sociali che gli altri sviluppano nei confronti delle donne: “La prima cosa che ci si chiederà sempre è se siano o meno attraenti, pure se questo è ininfluente. Anche quando diventi un giocatore professionista, ti viene raccomandato di essere più attraente possibile per avere una buona sponsorizzazione, e nel momento in cui l’hai ottenuta questo rimane sempre un elemento importante, anche più dei tuoi risultati”.

Infine, secondo la Selbst, anche il Texas Hold’em in quanto tale è vittima di uno “stereotipo”, naturalmente in chiave maschile: “Culturalmente il poker è visto come un gioco maschile, magari perché nel selvaggio West gli uomini se ne stavano al saloon a bere whisky, fumare sigari e giocare a poker, mentre le donne rimanevano a casa, cucinando o facendo la maglia”.

Inutile dire che Vanessa Selbst abbia scelto per sé un destino ben diverso, nonostante col sigaro al tavolo da gioco ancora nessuno l’abbia vista…