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Il WSOP Circuit Italy Main Event 2016 verso la formula freezeout “pura”: un ritorno alle origini?

Centrare un obiettivo di prestigio è una grande soddisfazione, ma nel momento in cui si riesce a confermarsi, la gratificazione è ancora più grande. Così, quando lo scorso anno riuscì a portare il marchio WSOP per la prima volta in Italia, Andrea Bettelli era visibilmente orgoglioso. Oggi, dopo l’annuncio del bis per il WSOP Circuit a Campione d’Italia, è raggiante.

“Sì, confermarsi è sempre più difficile, ma abbiamo avuto feedback positivi a tutti i livelli a partire dal più importante, ovvero i vertici di Caesars Entertainment, esordisce il CEO del Campione Poker Team appena accendo il registratore vocale per l’intervista.

Ancora WSOP-C a Campione, ancora in settembre. Cosa ci dobbiamo attendere?

Il programma ricalcherà grosso modo quello dello scorso anno, che è stato molto apprezzato sia in Italia che a Las Vegas, dove hanno anche elogiato il nostro lavoro di comunicazione durante l’evento.

Qualche anticipazione?

Ancora siamo in fase di progettazione, ma di sicuro saranno confermati i due ticket in palio per il Global Championship, e uno dei due potrà essere vinto anche attraverso un buy-in accessibile a tutti. Poi posso dirti con ragionevole certezza che faremo un Main Event con un day 1 unico, in formula freezeout con partenza al venerdì. Inoltre stiamo valutando l’ipotesi di inserire un evento di Poker Cinese. In generale la prima settimana sarà più modulata sulla clientela abituale, mentre la seconda avrà un programma dal respiro più internazionale, con buy-in più elevati.

Quanto è difficile bilanciare l’esigenza di valorizzare un brand come le WSOP con quella di tenere un occhio sulla realtà italiana e la sua domanda media?

In fase di progettazione e organizzazione moltissimo, più rischioso di quanto si possa immaginare. Ma la sfida è proprio quella: mantenere uno standard elevato nei tornei con ring in palio (saranno 10, ndr) e contemporaneamente rendere accessibile a tutti il marchio WSOP, che rappresenta il sogno di tutti i pokeristi del mondo.

L'anello in palio per tutti i vincitori del WSOP Circuit Italy
L’anello in palio per tutti i vincitori del WSOP Circuit Italy

A inizio anno avete proposto per la prima volta un festival che conteneva più format già affermati singolarmente (Poker Masters at Work, Only The Barracudas e IPO), proponendoli in sequenza ravvicinata. E’ una scelta figlia dell’esperienza del WSOP-C e di quanto accade per esempio negli EPT?

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Di tutto un po’, nel senso che concentrare più eventi in un arco temporale ridotto va incontro alle esigenze di tanti giocatori che vengono da fuori zona, che così possono abbattere i costi della trasferta con un’offerta più ricca. Ma la scelta funziona solo se i format sono validi: infatti, singolarmente, ognuno dei format vive di luce propria, ma ovviamente l’IPO era il corpo centrale del festival, che comunque ripeteremo a giugno.

Anni fa, quando l’offerta del poker live in Italia era fissata su buy-in molto alti (e poi dimostratisi insostenibili) voi in qualche modo avevate capito tutto, lanciando una proposta allora controcorrente come l’IPO. A posteriori, avevate anticipato i tempi. Parliamo allora di futuro: pensi che da qui a due anni la tendenza sarà ancora al ribasso?

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Non posso dirlo ovviamente con certezza ma temo di sì, a meno che la capacità di spesa degli italiani non smetta di scendere. In questo senso va letta anche la nostra scelta di lasciare il buy-in del Main Event WSOP-C invariato, nonostante la nuova normativa ci permetterebbe di superare l’annoso problema di tracciabilità dei 1.000€.

L’IPO sarà dunque standard e modello di riferimento anche per il futuro?

L‘ IPO funzionerà e rimarrà longevo fino a quando un buy-in da 550€ non dovesse diventare eccessivo da sopportare per il giocatore medio.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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