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SEXTON

Millions S.A.: ecco perché Sexton non era solo un divulgatore, ma anche un gran giocatore (Video)

La dolorosa dipartita di Mike Sexton di domenica scorsa, ha lasciato un gran vuoto, parzialmente colmato dai ricordi di tantissimi amici e dagli innumerevoli articoli che si sono sprecati in questi giorni. 

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Nella maggior parte di questi pezzi viene posta in risalto la grande capacità organizzativa prima e divulgativa poi di un uomo che ha trasformato in oro tutto ciò che ha toccato, partypoker e WPT in primis. 

Sexton giocatore

Eppure Sexton era anche un grandissimo giocatore che ha attraversato tutte le ere del poker moderno, da quella degli albori originata dal boom dei casinò di Las Vegas e Atlantic City degli Anni 70, fino all’escalation di inizio millennio dovuta alla vittoria di Chris Moneymaker alle WSOP del 2003. 

D’altra parte la carriera di Mike Sexton comincia proprio dal tavolo da poker, seduto al quale ha sempre fatto un figurone, soprattutto agli inizi. 

Il contesto della mano

Non vogliamo certo utilizzare una sola mano come paradigma di una carriera, ma quella che vi proponiamo oggi può essere presa ad esempio per capire quanto fosse bravo nelle letture il buon Sexton, qui già ultra-settantenne impegnato al Millions South America dello scorso anno. 

Il torneo di partypoker, evento numero 1 organizzato per l’occasione al Belmond Copacabana Palace Rio Hotel, richiamò l’attenzione di 886 entries per un prize pool totale di oltre 1 milione di dollari. 

Sexton chiuse in the money, 82esimo su 119 premiati e lo fece anche grazie a questo bel call su Gaston. 

La mano

La mano viene coperta dall0 streamong a partire dal flop, ma ipotizziamo l’apertura da CO di Erik e il flat-call di Gaston da bottone e Sexton da SB. 

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Il flop dice 3 5 k e dopo il doppio check di Sexton e dell’original raiser, l’argentino esce a 65.000, checkraisato da Mike a 165.000. 

Nonostante il suo draw puro a quadri, Erik abbandona la mano, mentre Gaston chiama. 

Il turn è molto bello per Gaston che, incoraggiato dal debole check di Sexton, spara la seconda a un terzo pot, 150.000, questa volta check-callato dall’americano.

Al river scende una carta ancora una volta pericolosa, un 10 che chiude il doppio draw di scala e di colore, ma il finale è tutto per voi. 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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