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Martin Jacobson

Twitter benedice Jacobson, ma condanna Esfandiari

[imagebanner gruppo=pokerstars] Come vi avevamo mostrato già nella giornata di ieri, molti dei professionisti più conosciuti nell’ambito del poker non hanno mancato di commentare vivacemente su Twitter il gran finale del Main Event WSOP 2014, ed anche in quest’occasione non sono mancati gli spunti interessanti e divertenti.

Al riguardo, si sono evidenziati due filoni: un primo che ha elogiato il livello di gioco dei tre finalisti, ed un secondo che ha criticato con ironia non proprio bonaria la qualità del commento “tecnico” di Antonio Esfandiari, giudicato non solo superficiale ma proprio sbagliato in tutta una serie di passaggi, dettagli che diversi professionisti non hanno voluto sorvolare.

Ad esempio, Justin Bonomo ha scritto: “Questa potrebbe forse essere la fase three handed con giocatori di maggiore talento che si sia mai vista al tavolo finale delle World Series Of Poker. Peccato per quegli spettatori che potrebbero essere portati a credere che i commentatori conoscano il poker meglio dei giocatori al tavolo“.

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Gli ha subito fatto eco Mike McDonald, che ha precisato: “Si tratta certamente della fase three handed più dura che si sia mai vista per distacco. Certo, bisogna anche vedere che cosa si intende con queste parole, tenendo presente che i tre migliori giocatori al mondo del 1980 sarebbero probabilmente perdenti nel field del 2014“.

Del resto, c’è anche chi ha fatto notare come Martin Jacobson sia il settimo campione del mondo consecutivo ad avere meno di 28 anni: decisamente un altro dei segni inequivocabili che indicano come il poker si sia tremendamente evoluto in tempi recenti.

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Riguardo al commento, uno dei più feroci critici di Esfandiari è stato Lex Veldhuis, ma non si può certo dire che in questo non abbia avuto compagnia. Particolarmente divertente il commento di Andrew Chen, riferito all’eliminazione di Jorryt van Hoof che ha 4-bettato all-in a 5 venendo istantaneamente chiamato da a 10.

Al commento hanno mostrato molto stupore per questo call istantaneo con una mano non certo “monster”, ma il canadese ha replicato sarcasticamente: “Wow, è come se Martin sapesse già che cosa avrebbe fatto di fronte ad una 4-bet all-in nel momento in cui ha deciso di 3-bettare, irreale”.

Del resto, è normale che molti “V.I.P.” storcano il naso di fronte a certe affermazioni: “The Magician” non è un giocatore con una formazione online, ed inoltre non bisogna dimenticare che discutere di certi aspetti troppo tecnici è generalmente sconsigliato durante coperture dal vivo trasmesse da una rete come la ESPN, che certo si rivolge ad un pubblico molto più ampio.

Gradevole anche il commento di Pratyush Buddiga, che ha scherzato: “Ti rendi conto che il poker sta morendo quando non puoi insistere su quanto il vincitore del Main Event WSOP sia un giocatore peggiore di te“. Ed in effetti, almeno quest’anno, non è qualcosa che potranno dire in troppi.

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