Vai al contenuto

WPT Championship: da torneo dell’anno ad evento sacrificabile

[imagebanner gruppo=pokerstars] Anni fa, ad eccezione del Main Event WSOP il WPT Championship da 25.000 dollari di buy-in che si giocava al Bellagio di Las Vegas era probabilmente il torneo dell’anno, sia per il montepremi milionario che per un field pazzesco. Tuttavia il tempo passa e le cose cambiano, e per la punta di diamante del circuito del World Poker Tour non certo in meglio.

La prima edizione del torneo risale al 2003, quando gli iscritti furono appena 111 e con Phil Ivey che tanto per non sbagliare si piazzò terzo per 253.000 $, ma già un anno più tardi i partecipanti erano lievitati fino a 343: l’apice lo si raggiungerà nel 2007, quando Carlos Mortensen supererà un field di ben 639 giocatori mettendosi in tasca poco meno di quattro milioni di dollari.

Da allora il declino è stato netto e costante: del resto, numeri simili per un torneo da 25.000 dollari di buy-in appaiono difficilmente sostenibili nel lungo periodo. Così, nel 2009 i partecipanti erano crollati a 338, per diventare appena 195 un anno più tardi, ben prima che il Black Friday calasse con la sua scure sugli Stati Uniti.

Lo scorso anno il torneo è sbarcato ad Atlantic City, un cambio di location coinciso con un brusco ridimensionamento del buy-in, passato da 25.000 $ a 15.000 $. Questa novità venne accompagnata da un montepremi garantito di 5 milioni di dollari e dalla possibilità di fare re-entry. Risultato, nel 2014 gli iscritti furono 328, più del doppio della stagione precedente: quest’anno però la magia non si è ripetuta, visto che i partecipanti sono stati 239.

asher-wpt
Asher Conniff, vincitore del WPT Championship 2015 (photo courtesy CardPlayer.com)

Colpa della concomitanza dell’EPT di Montecarlo, dice qualcuno. Se questo è indubbiamente vero – sono numerosi i professionisti d’oltreoceano che si sono presentati nel principato di Monaco per giocare – è altrettanto vero che quest’anno il torneo non aveva un montepremi garantito, né un programma che prevedesse tornei Super High Roller. Inoltre, a quanto pare, Atlantic City non ha fatto esattamente breccia nel cuore di molti professionisti.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Raggiungerla anzitutto è un problema: l’aeroporto è piccolo e malservito, il che significa che in molti devono atterrare nei dintorni e poi raggiungere la location del torneo in auto o in taxi, impiegando non meno di un’ora. Inoltre, come faceva notare giustamente Jonathan Little a proposito dell’EPT di Malta, lo European Poker Tour è vincente perché offre un gran numero di tornei appetibili.

I professionisti quando affrontano certe trasferte vogliono poter giocare il più ampio numero di tornei possibili, naturalmente di un certo rilievo: l’EPT offre tutto questo, assieme a partite di cash game high stakes che a Montecarlo complice la presenza di giocatori provenienti da Macao sono più ghiotte che mai.

Dovendo quindi scegliere fra Montecarlo ed Atlantic City a causa della sostanziale contemporaneità degli eventi, non c’è da sorprendersi che in molti abbiano puntato sulla prima opzione, uno scenario che anni fa sarebbe apparso poco meno che impensabile.

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI