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“Ryan Fee’s 6-Max NL Strategy Guide” in italiano – 12° parte: gli errori da evitare al turn

Il gioco al turn è spesso male interpretato...Siamo ormai giunti al dodicesimo appuntamento con la guida di poker per il cash game 6-max redatta dallo statunitense Ryan Fee tradotta in italiano in esclusiva da AssoPoker, ed in particolare nella parte in cui Ryan affronta il gioco al turn, spiegando un concetto di validità generale spesso dimenticato, ovvero quello di non incancrenirsi in spot marginali, con risultati deleteri.

Scrive infatti Fee: “Se foldate in ogni situazione che vi appare marginale e nella quale non avete ben chiaro come siate messi nella mano, alla fine non avrete perso molto denaro. Al contrario, se prendete decisioni parecchio sbagliate in queste circostanze di soldi per strada ne lascerete tanti. Per cui, foldate. Lo dico perché mi rendo conto che quando mi trovo a fronteggiare situazioni marginali del genere sono più spesso le volte che commetto errori rispetto a quelle in cui faccio la decisione corretta: questo è un leak grave del mio gioco, e credo che lo abbiano anche in molti altri.

Torniamo alla mano – in cui apriamo AK ed i flop possibili sono a 7 j , a 10 5 , a 2 2 , k q 8 , k j 10 – ammettiamo di puntare 2/3 del piatto al flop e di ricevere un call: i turn sono rispettivamente 8 ; j ; 10 ; j ; 5 , cosa dovremmo fare? Puntare, naturalmente: anche se alcune di queste carte sono pessime per noi ed altre no.

L’idea è di puntare con set (tranne che avendo AA sul board A22, perché è molto improbabile che lui abbia una mano, e da parte nostra puntare flop ma c/c il turn è piuttosto debole) ma anche con un progetto, doppia coppia e così via. Lo fate perché il vostro avversario non può sapere con quale parte di questo range lo stiate facendo, e finché la vostra mano risulta essere avanti rispetto al range avversario dovrete b/f (potremmo anche c/c o c/f, mentre c/r o b/c sarebbe decisamente spewy e costituirebbe un leak grave).

Delle nostre tre opzioni “realistiche”, c/f non è male alcune volte, si può fare per mixare contro il giusto avversario, e può anche essere basato sull’andamento della partita: se vi sentite battuti c/f va sicuramente bene, ma ancora una volta non di default. Check/callare è ciò che vedo fare più spesso, anche se è una linea orribile secondo me. Facendolo lasciate l’iniziativa al vostro avversario avendo in mano una coppia OOP, fornendo inoltre al vostro avversario una informazione piuttosto chiara circa la forza della vostra mano.

Non fraintendetemi: una volta ogni tanto e contro alcuni avversari che amano floatare va bene farlo su un board dry, ma si tratta di qualcosa che serve più a mixare, che non da fare assiduamente, perché altrimenti vi troverete a prendere decisioni non semplici fuori posizione. L’idea generale è quindi quella di puntare e di foldare di fronte ad un rilancio.

Ryan Fee non teme i rilanci...Un’altra cosa che voglio sottolineare è la paura di subire dei rilanci, il che porta molti giocatori TAG scarsi a check/callare con top pair. Quando questo accade sicuramente secca dover mollare la vostra mano, ma questo è positivo per il vostro gioco nel suo complesso, perché il vostro avversario vi ha messo nelle condizioni di poter fare la scelta “migliore”.

Infatti, pochi degli avversari che vi troverete ad affrontare sono abbastanza estrosi da trasformare la loro mano in un bluff o semibluff rilanciando al turn, per cui spesso potrete foldare con una certa tranquillità, e state certi che sarete contenti che il vostro avversario non sia riuscito ad estorcervi un’altra puntata al river.

In breve, fuori posizione con una made hand che sarà la mano migliore buona parte delle volte, puntate finché non venite raisati (a meno che il vostro avversario non vi rilanci al turn con frequenza tanto da farlo diventare un pattern exploitable).

Ipotizzando un nuovo scenario, ammettiamo di essere stati floatati al flop avendo in mano 9 10 mentre sul board c’è k 5 2 , ed il turn è un a , cosa dovreste fare in questa situazione, ipotizzando che il nostro avversario sia TAG ed essenzialmente polarizzato su una coppia media?

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Nonostante la maggior parte delle volte mi limiterei a check/foldare, nell’eventualità che lui faccia altrettanto non è male bluffare il river, in quanto probabilmente interpreterà la nostra linea come una sorta di pot control e quindi folderà molto spesso: naturalmente servono informazioni circa le caratteristiche del nostro avversario, affinché questo funzioni.

Altra cosa che dovreste fare è quella di second barellare le scary cards, naturalmente anche qui contro i giusti avversari, che cioè sapete vi offrano una certa FE. Non lo farei nel caso, ad esempio, quella scary card abbia aperto anche un nuovo FD rispetto a quello già presente al flop, perché questo può aver migliorato la mano del vostro avversario e quindi renderlo incline a non foldare.

Immaginiamo ora uno scenario abbastanza semplice ma basilare: avete AK o KQ, isolate un avversario in posizione e il flop è AT5 o K94 (rainbow o con FD a terra, è indifferente). Diciamo che noi c-bettiamo per 3/4 pot, lui chiama ed il turn è una carta qualsiasi. In questo caso voi dovrete sempre puntare close to pot, naturalmente con l’idea di foldare se subite un rilancio. Le uniche volte in cui non dovrete farlo è perché avete delle buone ragioni: ad esempio sapete che folda di fronte a molte second barrel ma bluffa spesso al river.

L’unica cosa che dovrete assolutamente evitare di fare è checkare dietro il turn per pot controllare avendo con buona probabilità la mano migliore, a meno che non abbiate veramente una buona ragione per farlo”.

Traduzione di Piero ‘Pierelfo’ Pelosi

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