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Poker MTT: l’importanza della probabilità condizionata

Bryan DevonshireUno degli errori più comuni che si tendono a commettere nei tornei di poker è quello di valutare la forza della propria mano senza tener conto di fattori contingenti come letture, momento del torneo, tells o history particolari con l’avversario.

Insieme al poker pro statunitense Bryan Devonshire vediamo adesso come applicare correttamente quella che in matematica si chiama “probabilità condizionata”.

Il cuore di ogni decisione al tavolo da poker non gira intorno a ciò che è “solitamente” corretto, ma a cosa è corretto “in questo preciso momento”. Prendiamo ad esempio Phil Ivey e Phil Hellmuth: entrambi sono considerati grandissimi giocatori anche se commettono errori matematici abbastanza grossolani. Questa è una cosa abbastanza nota fra quelli della mia generazione, che si sono fatti le ossa online. Eppure, i due Phil riescono ad ottenere risultati eccezionali proprio perchè sono autentici maestri della “probabilità condizionata”.

Durante le ultime World Series Of Poker qui a Vegas, mi è capitata una mano contro il mio amico e poker pro Joey Cappuccio, ad un evento da 1.500$ di buy-in. I bui erano 25/50, e dopo il fold generale mi sono ritrovato sul cutoff con a k ed uno stack di circa 5mila fiches.

Ho aperto fino a 150, Cappuccio da small blind fa call con uno stack totale di circa 3800, imitato dal giocatore sul big blind, del quale non sapevo nulla se non lo stack di 3.000 chips.

Al flop sono scesi a 10 7 , entrambi fanno check, io punto 275 ottenendo due call.

Il turn è un 2 e stavolta Joey esce puntando 600 su un piatto di 1275, e dopo il fold del big blind toccava nuovamente a me.

Senza info, molti giocatori darebbero per scontato il call in questa situazione. Tuttavia, più informazioni ci sono da acquisire, più la probabilità condizionata acquisisce peso. Qui non si tratta di dire “questo è il suo range”, ma piuttosto di dire “questo è il suo range date le condizioni A, B, C e D”.

Innanzitutto bisogna considerare questa come molto diversa da una mano standard online. Siamo a un evento WSOP da 1.500$, che per giunta si tiene al sabato. In altre parole, uno degli eventi dai field più “morbidi” dell’anno all’infuori del Main Event. A causa di ciò, i buoni giocatori come me e Joey sono soliti evitare di scontrarsi fra loro.

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C’era un altro giocatore forte al tavolo, e non c’era ragione alcuna perchè noi ci si infilasse in situazioni strane con sette giocatori scarsi al tavolo, senza considerare le migliaia di fish ancora dentro al torneo.

Potevano esserci altre info provenienti dal linguaggio del corpo, ma sebbene io sia abbastanza bravo a cogliere i tells, Cappuccio è molto abile a tenere i suoi ben nascosti. Io e Joey eravamo stati allo stesso tavolo già altre volte, e avevamo giocato anche online insieme per due settimane. In quella occasione avevamo parlato molto, condividendo opinioni su diverse mani. E’ dunque evidente che non ci fosse davvero ragione per farsi “mosse” l’uno contro l’altro.

Pertanto, combimand queste informazioni con i range naturali stimabili qui, si può valutare:

  • oppo è un buon giocatore
  • gli stack sono deep
  • è la fase iniziale del torneo ancora senza ante

Joey Cappuccio, l'avversario di Devonshire in questa manoDunque, è molto facile che qui Joey abbia un solido range di mani che includono tutto ciò che hitta quel board, a parte gli assi. Si possono aggiungere alcune doppie coppie, e anche alcuni draw o combo draw (scala + colore) da 12 outs.

La mia decisione al turn era quindi fra “mi sta sopra?” e “ha una mano con molte outs per battermi?”. Ero anche in grado di eliminare i bluff totali, così come alcune mani di valore che battevo come AJ o AQ, perchè la sua linea era troppo poco coerente dunque fortemente improbabile, essendo Cappuccio un giocatore forte. Se ero dietro, allora avevo da 0 a 6 outs per vincere, mentre se non ero dietro lui poteva comunque battermi con almeno 12 carte al river.

Combinando queste probabilità condizionate con la dinamica situazionale, ho deciso di foldare. Sono rimasto abbastanza scosso, anche giorni dopo, al pensiero di aver buttato via una top pair top kicker in quella situazione, ma ragionandoci su ho sempre concluso che quella era la decisione giusta, e infatti Joey – qualche tempo dopo – mi ha confermato che ero battuto.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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