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Cash Game online: opinioni sulla normativa italiana

Le novità che stanno per essere introdotte a livello legislativo nel campo del Texas Hold’em, in particolare con l’arrivo del cash game online sulle rooms italiane, sta scuotendo l’ambiente, con numerose reazioni da parte sia dei giocatori che degli operatori del settore. Se in generale fra i players c’è forte entusiasmo per l’introduzione di una modalità considerata più tecnica e stimolante, vi sono anche alcune perplessità riguardo le modalità con cui il cash game sarà inserito nel mercato italiano, con norme più restrittive di quanto non accada nelle rooms .com.

A questo proposito è intervenuto anche Marco Trucco, manager di Everest Poker, che rilasciando un’intervista ad Agipronews ha avuto modo di esplicitare i suoi dubbi: “Le quote massime di iscrizione così come riportate nella bozza di decreto avvicinano il modello dei siti italiani a quello dei .com, questo ci consentirà di non cambiare drasticamente la nostra offerta”. Infatti, il decreto prevede un tetto fino a 1,000€ per la posta iniziale nel gioco cash (quindi fino al limite 5€/10€) e fino a 250€ per i tornei.

Una buona notizia dunque, tuttavia Trucco si chiede dove sia allora il senso di una normativa italiana che dovrebbe tutelare i giocatori, mentre invece la sua natura – a detta del manager di Everest e non solo – si mostra sempre più per quello che è, ovvero un percorso legislativo che tuteli lo Stato attraverso una robusta raccolta di fondi, cioè di tasse. “Un concetto che noi non abbiamo mai rifiutato – sottolinea Trucco – ma non capisco che controllo si possa avere lasciando un giocatore libero di iscriversi ad otto tornei da 250€ ciascuno”. Di qui, la proposta: “Credo sarebbe meglio fissare un limite mensile al denaro che possa essere caricato sul proprio conto. E comunque, anche sui siti .com il numero di utenti che gioca poste pari a 1000€ è solo del 2%”.

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Infine, una battuta sulla possibilità, in futuro, di avere piattaforme comuni almeno a livello europeo: “E’ ciò che ci auguriamo, anche per il bene dei giocatori. Questa chiusura non consente la crescita degli italiani, che hanno sviluppato un loro stile particolarmente aggressivo che il rende prevedibili. Il poker si impara confrontandosi con i campioni”.  A patto di avere delle ossa solide, aggiungiamo noi, che ci auguriamo comunque che tutto questo possa presto o tardi avvenire.

 

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