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La rake è troppo alta: TwoPlusTwo chiede aiuto a Negreanu

[imagebanner gruppo=pokerstars] I giocatori di Pot Limit Omaha sembrano aver deciso di giocarsi una delle loro ultime carte, ovvero quella di chiamare in causa Daniel Negreanu per risolvere uno dei problemi che più gli stanno a cuore: l’alta incidenza della rake che rende molto difficile poter battere tutta una serie di livelli.

Come detto, non si tratta di una novità: da tempo chi si dedica al Pot Limit Omaha chiede un cambio di rotta, portando a conforto delle proprie argomentazioni numeri che in effetti sembrano sostenerle. Se confrontata con il No Limit Hold’em infatti, la rake generata (a parità di mani e di livello giocato) è nettamente superiore.

Ad esempio, la rake al NL200 Zoom su PokerStars.com incide per 4.8 bb/100, mentre al PL200 questa sale fino ad 8.1 bb/100, ed andando ad osservare i limiti inferiori si nota non soltanto che aumenti com’è logico che sia, ma anche che il divario fra quella del No Limit Hold’em e quella del Pot Limit Omaha aumenti.

Ad esempio, al NL50 Zoom la rake incide per 7.5 bb/100, mentre al PL50 Zoom sono 13.7 bb/100, che diventano 15 bb/100 al NL25. Inoltre, sostengono i giocatori, i player occasionali nel field dello Zoom sarebbero molto meno numerosi rispetto ai tavoli normali, rendendo quindi sempre più difficile battere la partita.

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Questo divario nasce anche dalla natura stessa del gioco. Nel Pot Limit Omaha infatti l’equity delle varie mani – soprattutto preflop ma non di rado anche postflop – non è mai così nettamente definita come nel No Limit Hold’em, ragione per cui una regola non scritta del PLO è che foldare una 3-bet preflop sia quasi sempre una follia.

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Foldare meno però significa giocare piatti più grandi, ed anche finire ai resti frequentemente: una manna dal cielo per chi punti a conquistare uno status VIP elevato magari, ma il problema è che a certi limiti riuscire ad essere vincenti senza considerare la rakeback appare come un privilegio per pochi.

L’indurimento naturale del field, sostengono i giocatori, è qualcosa di ineliminabile, ma visto il divario evidente non sarebbe possibile ridurre la rake nel Pot Limit Omaha, rinunciando a qualcosa ma contribuendo indirettamente a rendere le partite più longeve? Questa nella sostanza è la richiesta dei giocatori a Daniel Negreanu, che sicuramente può portare queste argomentazioni al tavolo della trattativa accompagnandole con una certa autorevolezza.

Dal canto suo, il canadese ha già detto che presenterà il problema, non sbilanciandosi però sui possibili esiti: “Naturalmente non posso lasciarmi andare a promesse, perché non ho la facoltà di prendere decisioni di questo tipo – ha premesso rispondendo all’appello – ma farò del mio meglio perché venga considerato un qualche tipo di aggiustamento“.

Difficile dire se i suoi buoni uffici condurranno a qualche risultato, e in quali tempi, ma in casi del genere comunque vada ai giocatori non rimane che attendere.

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