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‘Sognavo di giocare il Main Event, adesso voglio vincere soldi’

Quando ci si avvicina al poker si sogna la gloria, ma nel momento in cui si diventa dei giocatori professionisti la priorità viene data molto più cinicamente al denaro guadagnato: è successo a molti, ed anche al russo Anatoly “nl_profit” Filatov.

E’ un torneista online che ha conseguito i suoi maggiori successi su PokerStars, dove ha vinto pure un evento WCOOP in settembre per 95.000 $, ad oggi il più significativo che possa vantare in carriera. All’inizio però, come in fondo capita a parecchi, aveva cominciato con i sit&go, da appena un dollaro.

“Guadagnai 180 dollari giocandoli, e mi sentii così orgoglioso per esserci riuscito – ha ricordato a Remko Rinkema su igaming.org – riuscii a portare il mio bankroll fino a 2.000 $, e poi vinsi un torneo da 10 $ che mi assicurò 5.000 $. Per me erano un sacco di soldi, l’emozione che provai in quel momento è davvero indescrivibile“.

Era il 2008, e purtroppo per lui commise un errore: quello di bruciare gran parte di quelle vincite mettendosi a giocare sit&go 6-max da 100 dollari. “In preda al tilt giocai per 24 ore e persi 4.000 $, fu allora che cominciai a studiare davvero il gioco, sebbene all’epoca in Russia non erano in molti a potersi dire esperti in fatto di poker, tecnicamente eravamo un passo indietro rispetto ad altri”.

Tuttavia, in un anno le cose vanno piuttosto in fretta, e così ad appena 21 anni – dodici mesi più tardi – è in grado di coronare il suo sogno e partecipare alle World Series Of Poker, giocando quegli stessi tornei che aveva sognato grazie ai video trovati su internet.

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Sarà invece l’Europa, anni dopo, a regalargli le maggiori soddisfazioni dal vivo: nella primavera del 2013 si è infatti piazzato terzo in un side event dell’EPT di Berlino vincendo 126.000 €, e nel 2014 si è ripetuto piazzandosi secondo all’evento High Roller dell’EPT di Vienna, buono per 265.000 €.

Nonostante insomma abbia cominciato relativamente tardi a fare sul serio, la sua carriera sembra in piena ascesa, un percorso che i suoi genitori non hanno mai ostacolato: “Gli ho parlato del poker dall’inizio, spiegandogli che fosse un interesse temporaneo, ma poi mi sono reso conto che in questo momento per me può essere piuttosto profittevole. Loro mi hanno sempre supportato, credo perché si fidano, non sono ad esempio il tipo che ha bisogno di bere o fumare, nonostante non me l’abbiano mai vietato”.

E se un giovane russo astemio è certamente una notizia, non è certo per questo che intende far parlare di sé: “Mi capita di fare il coach a dei russi facoltosi che vogliono confrontarsi con professionisti – spiega – trattandosi di persone facoltose anche nel caso in cui perdano per loro non è un problema, la vivono come una sfida e così si divertono”.

Quanto a lui, che ha studiato programmazione ma si immagina più imprenditore in futuro, racconta divertito di che cosa significhi far parte di una community piuttosto piccola, coesa e particolare: “I russi amano bluffare in continuazione, è una questione di ego ma immagino rifletta la nostra personalità, ci piace fare cose un po’ pazze ed infrangere le regole. Certo, magari io da questo punto di vista sono un po’ atipico, qualcuno potrebbe trovarmi noioso…”. Ma in fondo, di gente sbronza che ha portato i soldi a casa non se n’è mai vista troppa…

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