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TCOOP – Alessandro De Michele, un trionfo PLO come ai vecchi tempi: “Vedevo la gente foldare…”

TCOOP #15: Alessandro De Michele, per Wodimello un trionfo vintage

Di Pot Limit Omaha è sempre stato un esperto, quindi la sua vittoria non sorprende del tutto. Era però da diverso tempo che Alessandro De Michele non si faceva vivo su PokerStars.it, room che qualche anno fa lo aveva accolto come testimonial dopo che il pugliese aveva vinto la promo “dream job”. Altri tempi, altro poker, ma la qualità trova sempre (o quasi) modo per emergere.

Il payout del final table vinto da Alessandro De Michele
Il payout del final table vinto da Alessandro De Michele

Interpellato al telefono, Alessandro ci svela un retroscena simpatico: In realtà non dovevo neanche giocarlo, ma sulla chat del fanta-assi Antonio Bernaudo ha chiesto info su uno spot di Omaha hi/lo, così ho pensato ci fosse un torneo TCOOP in questa specialità e mi ci sono fiondato. Poi sono rimasto un po’ deluso dal vedere che era solo PLO hi, ma ormai avevo voglia di giocarlo e mi ci sono iscritto…”

Alla fine è andata bene. Alessandro è estremamente sincero: “Guarda, ci sono state situazioni in cui avversari non si sono giocati colpi che a PLO dovrebbero essere in autocall: ad esempio a un certo punto ho pushato 120mila su bui 40mila, e il big blind – con 500mila dietro- non ha chiamato. Evidentemente non era troppo pratico delle quattro carte, dove è rarissimo partire sotto al 35%…”

Ma è stato così facile quindi? “Diciamo che c’era qualcuno che ha avuto un approccio molto conservativo, mentre con gli altri – come Piroddi – ci siamo giocati i colpi che andavano giocati. Ecco, considerando il gioco e la formula turbo, ho visto meno showdown rispetto al dovuto. Ma bene così…”

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Quando si esce dal No Limit Hold’em, il field si conferma dunque un po’ più morbido. Ma forse le varianti avrebbero potuto avere un futuro e una diffusone migliore in Italia? Alessandro ha qualche dubbio: “Nonostante abbiamo un giocatore (Max Pescatori, ndr) capace di vincere 4 braccialetti di campione del mondo senza neanche uno in NLHE, sono sempre stato convinto che il popolo italiano non sia pronto per accogliere le varianti. Il giocatore italiano è “saputo” per definizione, non ama mettersi in discussione, odia perdere e preferisce darne la colpa alla sfortuna.”

Sembra passata una vita da quando De Michele vinse il Dream Job diventando pro di PokerStars per un anno. Ora “wodimello” è tornato al suo lavoro di sempre ed è pure dovuto “emigrare”: “dall’autunno scorso mi sono trasferito in Germania, a Heidelberg, anche se la famiglia per adesso è rimasta a Bergamo.”

Naturale dunque non avere più molto tempo per il poker, nè online nè tantomeno live: “esatto. Ormai ho pure rotto il computer infatti ieri ho giocato dall’iPad. Sembrano lontani i tempi dei 20-25 tavoli aperti, mentre ora difficilmente arrivo a 5. Comunque ogni tanto apro qualche spin da 50 o da 100, perchè la formula è la più congeniale ai miei impegni attuali. Per quanto riguarda il live, invece, dipende dall’agenda lavorativa del periodo. Un po’ mi manca il non poter fare le trasferte di una volta, quando ci si ritrovava con tanti amici. Spero e credo di poter giocare qualche evento del prossimo WSOP Circuit di Campione.”

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TCOOP #16 a tinte biancocelesti

L’altro torneo TCOOP della serata era un NLHE Hyper Turbo da 50€ e 30.000€ garantiti. 1047 i partecipanti e un vincitore verosimilmente tifoso di Ciro Immobile & soci: “xS.S.LAZIOx“.

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"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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