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Fabrizio Asky16 Petroni

Fabrizio “Asky16” Petroni: “vi racconto la mia doppia vita di coach e studente”

Fabrizio Asky16 Petroni
Fabrizio Asky16 Petroni

Intervista a Fabrizio “Asky16” Petroni

Fabrizio “Asky16” Petroni è uno dei giocatori più apprezzati del punto it e ha raggiunto risultato davvero importanti, soprattutto recentemente, lo abbiamo scovato nella sua Giugliano e lo abbiamo intervistato

Ciao Fabrizio e grazie per il tempo che dedichi ad Assopoker.

La domanda di rito che facciamo a tutti ed alla quale nemmeno tu puoi esimerti! La maggior parte delle persone che gravita attorno al poker online, specie quello del .it, conosce “Asky16”, ma il nostro portale è letto anche da giocatori che magari leggono il tuo nome per la prima volta. Puoi dirci chi è Fabrizio Petroni? 

“Ciao Andrea innanzitutto vi ringrazio per avermi contattato, sono sempre felice quando qualche pagina relativa al poker vuole farmi qualche domanda. 

Sono Fabrizio , ho 25 anni sono di Giugliano in Campania una città nel napoletano. 

Gioco a poker da molti anni ma da 5 per professione.”

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Asky16 e il coaching

Quando ti ho contattato mi hai parlato di “lezione” che dovevi concludere. Da quale parte della cattedra sei, quello che insegna o quello che impara?

“Sì, esatto, prima quando mi hai contattato, ero in veste di coach in quanto ho molti ragazzi che seguo privatamente e a cui do lezioni di poker da circa 2 anni. 

Ma per quanto mi riguarda ovviamente anche in veste di studente poiché bisogna sempre stare al passo coi tempi, e per questo vorrei cogliere l’occasione per ringraziare il mio coach nonché grande amico Luigi D’alterio “ilgiuglia” che oramai si confronta con palcoscenici più allettanti come il.com.” 

Cosa rispondi agli osservatori che pensano alle scuole di poker come una sorta di reddito ulteriore da conseguire da parte dei coach che, a loro dire, non guadagnano abbastanza col giochino e per quale motivo un giocatore alle prime armi dovrebbe usufruire di una scuola? 

“Per me le scuole di poker non svolgono questo ruolo così negativo nel nostro mondo, anzi è bello a mio parere che ci siano diverse realtà che insegnano ai ragazzi meno esperti questo skill game. 

Insegnare ad amare il gioco

Il coaching ovviamente può essere un tramite per ammortizzare gli swing, questo non lo nego , ma la cosa bella che stanno facendo le scuole è far conoscere e far ritornare ad amare il giochino che ormai viene preso di mira come gioco d’azzardo e non skill game. 

Con questo  voglio ringraziare Dario Sammartino e tutto il suo grande staff  che mi ha dato l’opportunitá di far parte della sua nuova scuola “l’University of Gaming” il cui obiettivo principale è l’intento di far fiorire quell’amore che c’era ai tempi belli nei confronti del poker. 

Parlo dei momento che abbiamo passato tutti  a guardare Poker Italia 24, Poker After Dark, insomma gli anni d’oro.”

Un vezzo che mi sono sempre chiesto, come nasce il tuo nickname col quale giochi su stars, Asky16?

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“Sulla nascita del mio nickname purtroppo devo deluderti, in quanto nacque all’epoca delle superiori quando si usavano nomignoli per chiamarsi tra gli amici, e non so esattamente come il mio divenne “Asky16 il lupo” 😁 ( un po’ mi rappresenta in quanto sono un tipo abbastanza solitario, molto concentrato sui suoi obiettivi). “

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Il progetto Twitch

Il poker è, immagino, la tua attività prevalente oggi come oggi, che tipo di progettualità pensi di volergli dedicare nel tuo futuro? 

“Nel mio futuro oltre al poker sto affiancando il progetto TWITCH dove sto cercando nel mio piccolo di far capire alle persone che il poker può essere un vero e proprio lavoro e non solo un gioco d azzardo. 

Questi vari progetti mi stanno togliendo tanto tempo libero ma allo stesso tempo mi riempiono il cuore di gioie e grandi soddisfazioni e con questo “bel“ periodo di pandemia non fanno altro che tirarti su di morale.

Vorrei in questa sede salutare e ringraziare Andrea Skaltro per la pazienza e la sopportazione che ha nei miei confronti.” 😂🙏🏻

Quali sono i tuoi rapporti con il poker live e se, visto che ho notizie tu sia un ottimo giocatore anche dal vivo, esiste la speranza di riprendere a giocare anche tra i tavoli meno virtuali al più presto?

“Beh quest’anno per il poker live è stato davvero triste.

L’ultima trasferta per fortuna l’ho fatta a maggio a Rozvadov insieme a un mio grande amico  “maurotranky”. 

I live ti danno belle emozioni, che nn riesci sempre a provare online, per chi vive di poker è il massimo una trasferta live, stacchi un po’ dalla vita mondana e monotona che svolgi sempre , ti diverti con gli amici con cui ti giochi la vita online tutti i giorni, ti rilassi e viaggi spesso, quindi spero quest’inferno della pandemia finisca al più presto per ritornare a vivere e magari shippare un bel torneo live.”

 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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