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WSOP Leggende

WSOP Amarcord: la leggenda del campione del mondo svanito nel nulla

Il bello di scavare nel passato e nei ricordi è che spesso i confini tra mito e realtà sono piuttosto labili, anche se si parla di una kermesse importante e mediatica come le WSOP. Perciò, risulta difficile distinguere ciò che è successo veramente da ciò che invece si è tramandato, magari solo oralmente, per tanti anni.

Ma non è così che nascono le leggende?

 

 

Prendi i soldi e scappa? Affatto!

Siamo ancora nel 1979, l’edizione dei mondiali vinti a sorpresa da Hal Fowler, campione del mondo che a lungo si credette svanito nel nulla dopo la vittoria nel WSOP Main Event 1979 (qui la sua storia, con qualche altra curiosità di cui non riparleremo in questa sede).

In realtà, in un comunicato stampa delle WSOP 1980, si leggeva come “da quando ha vinto, Fowler ha partecipato a grosse partite high stakes con i più forti regular del gioco, affinando le sue abilità per difendere il suo titolo quest’anno. Attualmente gioca a Los Angeles oltre che a Las Vegas, con qualche capatina ad Hong Kong”.

Alla faccia di chi è sparito, insomma.

Effettivamente, Hal risulta tra i 73 iscritti al WSOP Main Event 1980, dove arrivò al Day 2 prima di essere eliminato. Il campione del mondo del 1979 è segnato tra i partecipanti anche nel 1981 e 1982, ultimo anno di apparizione al Main Event WSOP.

Anzi, dopo la sorprendente vittoria del ’79, Fowler dichiarava: Tutti i professionisti sono in stato di shock. E ne hanno ben donde, perché sono molto più forti di me. Ma io ho giocato bene e ho dimostrato di avere un ottimo intuito pokeristico. È grazie a quello se ho vinto”.

Addirittura, Hal aveva paventato l’ipotesi di viaggiare per gli USA, il Canada e altri Paesi esteri per 11 mesi, per parlare di come giocare ai mondiali del poker spiegando il Texas Hold’em. Lo fece davvero? Be’, questo probabilmente no.

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Gabe Kaplan il… biologo marino

Al WSOP Main Event 1979 parteciparono 54 giocatori. 47 di loro vennero registrati come giocatori professionisti e solo 7 come player amatoriali. Tra questi anche un giovane attore e comico, Gabe Kaplan da Brooklyn, che tornava a giocare il Main Event per la seconda volta. Ecco come si registrò:

 

Gabe Kaplan biologo
Foto courtesy of UNLV Special Collections

 

Sì, avete letto bene: Gabe Kaplan, residente a Manila (Filippine!), occupazione biologo marino. E se date un’occhiata più attenta alla foto di repertorio, potrete vedere come il nome di Kaplan sia stato scritto sopra quello di un altro, tale… Bobby Baldwin, campione del mondo uscente.

Intervistato dalla CBS dopo l’eliminazione durante il Day 1, Kaplan disse: “L’anno scorso mi hanno eliminato per quarto, quest’anno per sesto. Tra cinquant’anni vincerò. In realtà, Gabe riuscì ad arrivare addirittura al tavolo finale nel 1980, ma fu eliminato al 6° posto – primo degli esclusi dalla zona premio.

Kenny Rogers all’inaugurazione

Nel 1979, la CBS produsse un programma di un’ora dedicato al Main Event WSOP. Una produzione che mobilità parecchi giornalisti e cameraman, tanto che Len Miller del Gambling Times descrisse la situazione come un “orda di spettatori” che facevano sembrare “un’autostrada congestionata con il traffico dell’ora di punta”.

A quei tempi, Kenny Rogers aveva raggiunto la prima posizione in classifica negli USA, nella categoria della musica country, con la sua famosissima ‘The Gambler’, che tra l’altro fu scelta come sigla di apertura e di chiusura del programma CBS.

Non solo: Rogers fu addirittura chiamato a cantare la sua canzone al Binion’s Horseshoe, prima dell’inizio del WSOP Main Event. “È divertente perché ovunque io vada ormai la gente mi dice ‘you gotta know when to hold’em e kno when to fold’em’ (un famoso passaggio della canzone, ndr), raccontava il cantante in un’intervista, “e non posso fare a meno di pensare a quante volte mi sono trovato al tavolo senza sapere quando foldare e quando no!

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Kenny Rogers
Kenny Rogers canta al WSOP 1979 Main Event (Gambling Times, courtesy Ann Sludikoff)

 

Alla faccia della old school: uno dei tavoli finali più folli di sempre

Se pensate che negli anni Settanta e Ottanta a poker si giocasse più chiusi di una cassaforte sepolta nella Fossa delle Marianne, be’ il WSOP Main Event 1979 vi farà ricredere, soprattutto il suo tavolo finale.

Sam Moon, chip leader a inizio tavolo finale, trovò due volte gli assi eliminando Aubrey Day (che aveva i re) e sua maestà Bobby Baldwin (con due 8). In particolare, il campione del mondo uscente fu eliminato floppando un set, momento in cui mandò la vasca: Moon chiamò e trovo un asso al turn.

A 8 left, Bobby Hoff prese le redini dopo aver eliminato ‘Chicago’ Sam Petrillo con JJ vs AA (jack al flop). Scatenato, Hoff fece poi fuori anche Chip Reese al 6° e Johnny Moss al 5°. A quel punto, Bobby aveva il 60% delle chip in gioco, ma Hal Fowler si avvicinò clamorosamente eliminando due avversari di fila.

Con J 10 fece esplodere A A di Moon, al termine di una mano che lo stesso Sam descriveva in Ghosts at the Table, libro di Des Wilson uscito nel 2008: “Non sapeva manco cosa stesse facendo”, ricorda Moon. A volte non sapeva neppure quando toccava a lui giocare.

Prima del flop, Moon aveva rilanciato con gli assi. Quando toccò a Fowler, che neppure si era accorto del suo turno, Sam gli disse: “Hal, folda la tua mano, sai che non chiamerai”. Fowler guardò le carte, vide J-T e rispose: “Oh sì, chiamo eccome”.

Il flop fu A-Q-K e il resto è storia.

Un heads-up spettacolare

Non che il testa a testa tra il futuro campione e Bobby Hoff sia stato da meno.

Nella 12° mano dell’heads-up, Fowler rilanciò pre-flop e andò in c-bet su board A 10 K . Hoff chiamo, ma al J al turn Fowler piazzò una enorme overbet all-in. Hoff foldò e Fowler mostro nientemeno che 5 2 !

La battaglia durò più di cinque ore e si concluse al termine della mano numero 160. Sul flop 5 3 J , Hoff piazzò una puntata di 40.000, circa mezzo stack, e Fowler chiamò dopo aver fatto lo stesso sul raise pre-flop altrui.

Al turn, un 4 , Hoff mandò la vasca e Fowler fece snap-call. All’epoca non si giravano subito le carte, così il dealer posizionò sul tavolo un 10, prima che i due contendenti svelassero il contenuto delle loro mani.

Hoff aveva A A , ma Fowler rispose con un 7 6 con cui aveva chiuso una scala al turn, punto che decretò il primo campione del mondo amatoriale nella storia delle WSOP.

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