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Vuoi (ri)cominciare il percorso? Prova con questi 12 step, uno ad uno

Una buona parte dei giocatori non è soddisfatta del proprio percorso pokeristico intrapreso, magari anche dopo anni. C’è la famosa teoria dei 12 step che potrebbe aiutare, anche nel poker, perchè no?

I 12 step

Tra le guide più importanti della vita sociale moderna, negli Stati Uniti prese piede qualche anno fa una sorta di vademecum che provava a dare tutta una serie di consigli, 12 per l’esattezza, per vivere al meglio determinati comparti dell’esistenza umana. 

La stessa cosa, con una certa accuratezza, può essere messa al servizio del poker moderno, in modo tale da aiutare indistintamente i giocatori che stanno partendo adesso e quelli che, vuoi per un motivo o per un altro, vogliono ricominciare da zero tenendo a mente alcuni punti fissi da non perdere di vista mai. 

Abbiamo deciso di suddividere questo pezzo in due tronconi, in modo da darvi la possibilità di fagocitare entrambe le parti con una certa attenzione. 

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L’idea è adatta anche e soprattutto a quel tipo di giocatore che non è pienamente soddisfatto del suo gioco e necessita di uno stop & go che possa permettergli di sentirsi meno indeciso sulle decisioni da prendere nelle sessioni successive. 

Il segreto è quello di seguire gli step passo-passo, passando al successivo solo quando siamo sicuri di aver completato il precedente

Ammettere di non essere in grado di accettare l’ordine randomico della distribuzione delle carte, di quelle distribuite ai nostri avversari e di quelle sortite durante i turni di puntata. 

Banale, vero? Lo è meno di quello che può sembrare.

Il primo passo per migliorare è quello di prendere coscienza delle nostre debolezze sulle quali non possiamo fare nulla e concentrare tutte le nostre energie su ciò che possiamo invece controllare con la nostra mente.

La fortuna/sfortuna dei vostri avversari e come essa incide al tavolo, deve essere totalmente indipendente rispetto alla qualità del vostro gioco. Deve essere irrilevante. 

Fatta eccezione per gli episodi di cheating e bari vari, la distribuzione delle carte è fuori dal controllo di ogni giocatore, dovete solo accettarlo e andare avanti.

I fattori che possono essere da voi controllati necessitano della vostra massima attenzione.

Riconoscere le leggi della probabilità e del caso

La matematica annovera in sè tutta una serie di teoremi e leggi che sono immutabili e sui quali possiamo esercitare il nostro controllo solo all’interno del loro contesto, non su di essi stessi. 

Ciò significa che se troviamo degli avversari che credono nella superstizione, o non sono abbastanza razionali da riconoscerlo, dovremmo sfruttare questo a nostro vantaggio. 

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Prendiamo la decisione di incanalare la nostra energia sui fattori che possiamo controllare

Attenzione, la differenza col punto 1 è che adesso abbiamo la consapevolezza e possiamo agire di conseguenza. 

Impegniamoci quindi a controllare le nostre emozioni, la nostra immagine al tavolo, il nostro gioco e il nostro pensiero. 

Facciamo il voto di giocare sempre al meglio delle nostre possibilità.

Impegniamoci ad agire sempre moralmente al tavolo

È molto più facile di quanto non si pensi, farsi prendere la mano dal momento negativo e lasciare che i nostri scatti impulsivi non ci facciano comportare in modo decente verso gli altri. 

Combattiamo questo tipo di impulsi e poniamo tutta la nostra attenzione su come migliorare il nostro comportamento entro i vincoli etici del gioco.

Foldare

Osservare le debolezze del nostro gioco

Dobbiamo provare ad essere il più onesti possibile verso noi stessi per accendere i riflettori su quello che è oggettivamente il nostro gioco. 

Impariamo ad acquisire le conoscenze che ci aiuteranno a sviluppare la strategia corretta

Questo non vuol dire solo acquistare libri, leggere articoli, discutere delle mani, ma anche e soprattutto imparare a gestire il materiale a nostra disposizione. 

Molto più spesso di quello che pensiamo, saremo portati a ignorare ciò che abbiamo imparato per pigrizia o semplice riluttanza e non applicheremo quella che è la mera strategia corretta. 

-Continua-

Tratto da Pokernews

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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