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Diventare un pro di poker

6 caratteristiche che un poker pro deve avere assolutamente

Non lasciatevi ingannare dai film: essere un pro di poker non significa soltanto partecipare a grossi tornei e piatti enormi. Certo, è un tipo di attività che concede un certo margine di indipendenza, ma come in ogni cosa c’è sempre l’altro lato della medaglia.

Perché diventare un pro di poker significa prima di tutto non pensare soltanto a vincere una mano: significa avere una visione di tutto a 360 gradi.

Ecco 7 cose fondamentali che chiunque voglia diventare un pro di poker deve conoscere.

Diventare un pro di poker

 

La motivazione è il motore principale

Sembra scontato, ma è una realtà assoluta: quando una passione diventa una attività che occupa gran parte delle giornate, va interpretata in modo differente.

Senza la motivazione giusta, è impossibile fare la vita del poker player. Ecco perché un poker pro deve prima mettersi alla prova, per capire come reagirebbe in occasioni particolarmente complesse. Se si rende conto che questo genere di situazioni gli toglie la voglia di giocare, continuerà a farlo solo per divertirsi.

Una perfetta conoscenza del downswing

Non esiste giocatore di poker che non abbia dovuto passare momenti di sfortuna in vita propria. Ci sono giorno in cui non c’è niente da fare: non chiuderà mai un progetto, la sua pocket pair troverà sempre una pocket pair più alta, il river andrà sempre a migliorare la mano altrui.

A volte questi periodi durano una sera, a volte durano una settimana, a volte possono durare un mese o persino un anno. Se si gioca per per divertirsi, pazienza; altrimenti le cose si complicano.

Un buon pro di poker impara presto a capire che i downswing possono capitare e non si lascia scoraggiare ai primi segnali di magra. Perché se un giocatore ha le skill, studia, si aggiorna e si impegna, prima o poi ne esce. Sempre.

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Ci vuole un bankroll adeguato

Naturalmente, per sopperire agli inevitabili momenti di downswing occorre un bankroll sufficientemente ampio. Ecco perché è importante pianificare, come in qualsiasi tipo di attività legata al libero professionismo o all’imprenditoria.

Bisogna tenere presente in oltre che la fortuna non guarda in faccia a nessuno: che siate poker player navigati o persone che hanno appena deciso di diventare poker pro, un downswing arriva quando deve arrivare. Anche a inizio carriera.

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Molti amano cominciare la propria attività calcolando i costi di una settimana da poker pro (in termini di buy-in) per poi moltiplicarli per otto, così da avere un cuscinetto di sicurezza di due mesi in caso i risultati non arrivassero subito.

Bisogna pagare le tasse?

Anche i pro di poker, naturalmente, devono pagare le tasse. Questo dipende un po’ dal vostro Paese di residenza, ma di norma non includere il discorso tasse nei vostri piani economici è un errore madornale. Meglio affidarsi a un commercialista, che però è naturalmente un’altra voce nel capitolo “costi”.

Il consiglio? Affidatevi a un professionista serio, anche se la spesa sarà un po’ più alta. Meglio vivere sonni tranquilli, quando c’è di mezzo il Fisco!

In Italia, l’interpretazione dei fiscalisti più noti è che le vincite online sulle piattaforme autorizzate non devono essere dichiarate perché il giocatore, di fatto, paga già alla fonte (le poker room agiscono come sostituti d’imposta). Lo stesso per i casinò terrestri all’interno dell’Unione Europea (Sentenza “Blanco” della Corte di Giustizia UE).

Il supporto emotivo è fondamentale per diventare un pro di poker

Non bisogna sottovalutare questo punto. Che succede quando un giocatore di poker attraversa un momento di downswing e non ha nessuno con cui parlare? In qualsiasi attività possono capitare situazioni frustranti e in quel frangente poter contare su un appoggio morale è molto importante. Un capo particolarmente duro, un collega che rende la vita difficile, un periodo di magra per l’azienda. Sono cose che influenzano l’effort quotidiano.

Lo stesso vale nel poker, dove il supporto emotivo è fondamentale. Ecco perché i pro di poker amano circondarsi di persone con cui condividono la stessa passione – non necessariamente professionisti – così da poterne parlare e sfogarsi all’occorrenza.

Una buona postazione di gioco

Chiudiamo con quella che potrebbe sembrare una banalità, ma non lo è. Molti pro di poker cominciano (e in alcuni casi di fermano) col poker online. Questo significa che occorre dotarsi di un buon pc o laptop, e soprattutto di una buona postazione di gioco.

Per attraversare una lunga sessione, bisogna essere comodi. Quindi senza dubbio non si può fare a meno di una sedia confortevole ed ergonomica, uno (o più) schermi abbastanza grandi per non affaticare troppo la vista e un mouse che non faccia venire il tunnel carpale; questi strumenti sono il minimo indispensabile.

Oltre naturalmente una connessione a Internet decente, per evitare di essere sparati fuori dalla poker room online proprio quando ricevete due assi pre-flop e tre giocatori sono andati all-in!

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