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Texas Hold’em: cosa sono le discounted outs

Calcolare il numero di outs disponibili, per chiudere un determinato punteggio, è una operazione abbastanza semplice da realizzare. Tuttavia, il discorso si fa più complesso quando una o più carte di quelle considerate costituiscono in realtà delle outs anche per il vostro avversario. E naturalmente ciò cambia abbastanza lo scenario possibile.

Facciamo un esempio per meglio chiarire il concetto: ipotizziamo che il dealer vi abbia distribuito q j e che il flop sia 10 9 4 . Avete un progetto di scala bilaterale il che, normalmente, vuol dire 8 outs per chiudere l’open-ended straight draw.

Diciamo, inoltre, che l’unico vostro avversario sia su un flush draw con a 2 . Se quindi l’8 o il k hittano il board, l’oppo chiuderà il colore e voi la vostra scala. Poiché per outs s’intendono solamente quelle carte che possono darvi la mano vincente, appare subito ovvio che i due fiori di cui sopra non saranno più idonei allo scopo perché vi porterebbero invece alla sconfitta. Le carte utili scendono dunque a 6 ed è per questo che vengono indicate come discounted outs.

Naturalmente, sarà sempre difficile ipotizzare con precisione cos’abbia effettivamente in mano l’avversario, ciò nonostante i suoi betting patterns ed una eventuale history precedente potrebbero sicuramente offrirvi ulteriori indicazioni circa la starting hand di villain.

Il concetto di outs scontate va naturalmente a braccetto con il numero di giocatori coinvolti in una mano: in un piatto magari a 5 e con la necessità di beccare un Asso per chiudere un certo punteggio, vi converrà considerarne disponibili soltanto 1 o 2 poiché sarà probabile che gli altri in gioco ne abbiano qualcuno nelle proprie hole card.