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Limit Hold’em: Il bluff finale suicida

Non puoi bluffare nel Limit Hold’em come bluffi nel No-Limit Hold’em. In una partita Limit, difficilmente la tua puntata indurra’ il tuo avversario a passare, se ha un qualsiasi punto o un progetto di punto. A volte puoi provare a bluffare al river, perché il tuo avversario non ha altre carte da vedere per chiudere il suo progetto. Anche in questo caso però, le sue odds sono di solito così vantaggiose che chiamerà anche con un punto debole.

Anche se bluffare nel Limit Hold ‘em è difficile, tutti i giocatori più bravi sanno che devono farlo di tanto in tanto. Esiste però un bluff che viene giocato in una situazione nella quale non è mai assolutamente consigliabile bluffare, che io chiamo il “bluff finale suicida“, e che viene usato fin troppo spesso.

Ecco un esempio tipico di un bluff finale suicida, da una partita di Limit Hold ‘em $15/$30 che ho giocato. Il giocatore in seconda posizione ha aperto con un rilancio fino a $30. Io ero in terza posizione con coppia di donne, e ho controrilanciato fino a $45. Il giocatore alla mia sinistra ha rilanciato a sua volta fino a $60 raggiungendo il cap. Tutti hanno passato fino al controbuio, che ha chiamato i $45 in più. Questa è una chiamata importante – non dovresti mai vedere in queste situazioni fuori posizione, a meno che tu non abbia una mano premium – quindi o questo giocatore aveva un punto fortissimo, oppure era un giocatore mediocre che stava facendo un grande errore. Il giocatore che aveva rilanciato per primo ha visto i $30 in più, io ho puntato i restanti $15 e siamo andati a vedere il flop in quattro.

Al flop sono usciti 8 6 7 , quindi carte molto “connesse”. Non era esattamente un bel flop per Q-Q. Se qualcuno avesse deciso di giocare 10-9, avrebbe floppato il punto nut. Se qualcuno avesse giocato a k , sarebbe ora favorito rispetto al mio punto. Qualcuno avrebbe potuto avere un tris di sei, di sette, o di otto. Allo stesso tempo però, io avevo una “over-pair” rispetto al flop, per cui la situazione non era poi tanto male.

Il giocatore di big blind ha fatto check, seguito da quello che aveva fatto il primo rilancio, mentre io ho deciso di puntare $15 nel piatto da $250. Sapevo di non potermi liberare di nessun giocatore che avesse avuto un progetto di punto, ma magari avrei assottigliato il campo degli avversari facendo passare un giocatore che avesse avuto un qualsiasi asso o re. Dopo la mia puntata, il giocatore successivo ha rilanciato fino a $30 e il controbuio ha controrilanciato fino a $45. Il giocatore alla mia destra ha passato, e toccava a me parlare. Questo era il momento per la mossa chiave della mano. Visto che potevo chiudere le puntate e mostrare di avere un punto forte raggiungendo il cap ho controrilanciato fino a $60, invece di chiamare semplicemente, come avrei fatto se fosse stato ancora possibile rilanciare dopo di me. Il giocatore alla mia sinistra ha passato, mentre il big blind ha chiamato il rilancio.

Eravamo quindi rimasti in gioco al turn solo io e il giocatore di big blind, che aveva chiamato tre rilanci pre-flop e aveva fatto check-raise al flop.

Al turn è uscita un’ottima carta per me, 3 . Non faceva chiudere nessun progetto, e qualunque mano peggiore della mia al flop restava tale anche al turn. Il mio avversario ha fatto check, io ho puntato $30 e lui ha visto la puntata. Devo ammettere che non avevo idea di cosa potesse avere a questo punto. L’ipotesi più accreditata era che fosse in progetto, perché molte persone giocano in modo aggressivo i progetti al flop e poi rallentano al turn se non chiudono il punto.

Al river è uscito 7 , quindi a terra ora c’era una coppia. Se avesse avuto un sette, avrebbe semplicemente avuto la mano migliore, ma non riuscivo davvero a immaginare nessuna mano plausibile che contenesse un sette. Ha fatto check, quindi mi ha confermato di non avere un sette. Se lo avesse avuto avrebbe puntato, per assicurarsi una chiamata obbligata da parte mia senza rischiare che facessi check a mia volta. Ero certo di avere il punto migliore con la mia coppia di donne servita, per cui ho puntato altri $30 nel piatto, che era di $460. A questo punto lui mi ha sorpreso, rilanciando fino a $60.

Naturalmente ho pensato che potesse avere A-7 o un full, ma questa era una situazione in cui, anche se avevo il sospetto di essere battuto, dovevo chiamare $30 con un piatto di $550. Ho chiamato, e lui ha mostrato j 9 !

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Il suo primo errore è stato chiamare $45 in più dal controbuio con J-9 off-suit quando altri giocatori avevano mostrato di avere punti molto forti. Il suo secondo errore è stato fare un semi-bluff al flop e rimanere coinvolto in un piatto che aveva raggiunto il cap, che è un modo di giocare fin troppo aggressivo avendo semplicemente un progetto di scala bilaterale.

L’errore più grande però lo ha commesso alla fine. Il suo progetto non si è chiuso e ha fatto check. Io ho puntato e lui ha tentato di bluffare con un check-raise. Avevo mostrato di avere un punto forte, ed era impossibile pensare che avessi foldato invece di puntare altri $30 in quella situazione. Ha semplicemente buttato $60 al river. Questa è l’esatta definizione di un bluff finale suicida.

Nel No-Limit Hold‘em un grande bluff potrebbe funzionare in un’occasione del genere. Nel Limit Hold ‘em, invece, devi saper riconoscere le situazioni in cui un bluff semplicemente non può avere successo. In questi casi devi passare, così potrai risparmiare molti soldi.

30-6-2009

Adam Schoenfeld

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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