05Una delle principali difficoltà che un player amatoriale deve affrontare quando vuole migliorare il proprio poker live è quella di riconoscere ed eliminare gli errori. Alcuni sono più evidenti, magari di natura tecnica; altri sono più sottili, a volte subdoli, ma altrettanto impattanti sul winrate.
Ashley Williams, esperto pokerista ed autore di articoli e libri sul No Limit Hold’em e il Seven Card Stud, ha individuato quattro cattive abitudini da eliminare assolutamente, tipiche dei giocatori alle prime armi.
In questo Articolo:
Non fare game selection
Non tutte le varianti si adattano allo stile e alle caratteristiche di un giocatore di poker, né tutti i tavoli. Eppure molti player, spesso anche discreti, spesso si siedono occupando il primo posto disponibile e continuano a giocare anche se altrove potrebbero guadagnare molto di più.
Succede ad esempio quando ci si siede ad un tavolo pieno di giocatori bravi, ma anche quando ci si ritrova circondati da player particolarmente nitty o con stack piccoli. Idealmente, vorremmo sempre giocare contro persone più scarse di noi e con stack belli corposi.
Meglio perdere qualche minuto dando un’occhiata ai vari tavoli a disposizione prima di sedersi, e se proprio non è possibile trovare un ‘posto comodo’, occorre essere pronti a spostarsi non appena se ne liberi uno.
Non fare abbastanza attenzione agli avversari
Un altro errore che ci impedisce di migliorare a poker è quello di non sforzarci abbastanza per capire gli avversari contro cui stiamo giocando. Ci troviamo così a giocare in maniera automatica, in base alle carte e alla posizione, senza però adattarci in base agli opponent – perdendo così tante opportunità.
L’autore fa qualche esempio: ci sono giocatori che quando hanno intenzione di foldare pre-flop non fanno nulla per nasconderlo (parliamo ovviamente di poker live); altri che invece fissano il flop quando non hanno niente, e invece guardano altrove quando sono pieni; player che prendono in mano le chip quando hanno una mano scarsa, o che puntano e rilanciano sempre con le mani forti e foldano in tutti gli altri casi.
Nulla di tutto ciò è immediatamente riconoscibile senza farci appositamente caso. Meglio evitare di giochicchiare col telefonino tra un piatto e l’altro e prendere la sana abitudine di studiare gli avversari nel minimo dettaglio.
Essere troppo passivi preflop
Ci sono giocatori che rilanciano preflop solo con mani premium e che in tutti gli altri casi, se nessuno ha già aperto il gioco, fanno call – anche con mani spazzatura. Questo è un errore da principianti tra i più gravi.
Quando ci si trova in un tavolo molto passivo le implied odds sono invitanti, questo è vero, ma per arrivare a giocare molte mani preflop ci vuole tanta esperienza e un livello di skill molto alto, e nonostante ciò anche i campioni preferiscono farlo quando sono in late position.
Don’t feed the nit!
Come già accennato poco sopra, esistono player che giocano solo mani premium preflop e che puntano o rilanciano solo quando hanno il nuts o un progetto di nuts. Per individuarli, come sempre, basta fare un po’ di attenzione.
Molti principianti si intestardiscono quando giocano contro questi player così chiusi, chiamando e sperando di essere fortunati, o magari chiamando con mani forti in termini di valore assoluto, ma non in termini di valore relativo – cioè quando vengono giocate contro avversari il cui range è formato solo dalle carte più forti.
Don’t feed the nit (“non date da mangiare al nit”), suggerisce l’autore.