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Pot Limit Omaha High Low: strategia preflop

La cosa più importante a cui dovete pensare per approcciarvi correttamente a questa variante riguarda la selezione di mani con cui giocare. Il Pot Limit Omaha H/L è infatti un gioco in cui ciascun player dispone di quattro carte personali, di cui – come in tutte le varianti di Omaha – è obbligato ad usarne due, quelle che naturalmente formano il punto migliore.

Tuttavia si tratta di un gioco in cui il piatto viene diviso: metà piatto viene destinato al giocatore che mostra il punto più alto, mentre l’altra metà va al giocatore che mostra la combinazione di cinque carte più bassa, combinazione come detto data da due carte personali più tre presenti sul board. Va da sé che la combinazione più bassa è quella formata da A-2-3-4-5, che vale sia come nut low (definito wheel) che come scala al cinque, una combinazione che quindi è in grado di vincere entrambe le metà del piatto. Un punto è eleggibile come low nel momento in cui è formato da carte non accoppiate comprese dall’A all’8 incluso: il fatto che possano eventualmente essere in scala o a colore le rende comunque valide.

E qui possiamo introdurre un altro dei concetti chiave di questa variante, ovvero: l’obiettivo è sempre quello di fare scoop, vale a dire di vincere sia il piatto high che il piatto low, obiettivo che potremo raggiungere solo se selezioneremo adeguatamente le mani di partenza. Ne segue anche che quelle che possono essere considerate mani buone nell’Omaha difficilmente lo sono anche nell’Omaha high/low.

Il fatto che a volte nessun punto sarà eleggibile come low (perché questo accada occorre che comunque vi siano sul baord almeno tre carte diverse pari o inferiori all’otto) non ci deve ingannare: se punteremo a giocare con mani di partenza buone solo per combinazioni high nel migliore dei casi vinceremo soltanto metà piatto, o peggio ancora saremo quartered, ovvero vinceremo un quarto del piatto perché il nostro avversario avrà un punto high pari al nostro.

La mano migliore di partenza di questo gioco è per questo AA23 double suited, quindi ad esempio a a 2 3 , questo perché una mano simile contiene una coppia d’assi, due combinazioni possibili per un progetto di colore nut e le tre carte più basse ideali per avere un progetto nut low.  Questo infatti è un altro concetto fondamentale di questa variante,  nei tornei ed in misura ancora maggiore nel cash game: l’obiettivo è sempre quello di conseguire il punto nut, od il second nut, vale a dire una combinazione di carte imbattibile o quasi. Infatti, inseguire progetti deboli (scale basse, colori al J, un low come 8-7-6-5-4) in questa variante è il male assoluto, perché vi porterà inevitabilmente a scontrarvi con punti migliori del vostro. E quindi a perdere.

La mano indicata sopra ce l’avrete comunque di rado. In genere, una mano come A-A-x-x (dove al posto di x vi siano carte dal 2 al 5) vanno considerate monster hands e devono essere giocate aggressivamente, in quanto danno la possibilità di vincere entrambe le metà del pot. Di solito, da una buona starting hand vi aspetterete che contenga A-2, perché consente di avere il nut low, ma è importante che sia associata a carte altrettanto forti. Una mano come A-2-3-K double suited è assai meglio di A-2-9-J senza progetti di colore.

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La presenza di un’altra carta bassa come un tre è fondamentale, e possiamo vederlo esaminando proprio le due mani appena proposte. Su di un flop 5-6-8 entrambe le mani proposte hanno il nut low (ovvero A-2-5-6-8), tuttavia cosa succederebbe se cadesse un 2 al turn? Che la mano A-2-9-J, avendo accoppiato il 2 e non avendo altre carte eleggibili per il low sarebbe stata counterfeited rispetto ad A-2-3-K: il miglior low per la prima mano diventerebbe infatti 8-6-5-2-A, ma l’altra mano potendo usare il 2 sul board e l’A-3 in mano formerebbe un low migliore con A-2-3-5-6, vincendo quindi il piatto low. Questo vi mostra come una mano contenente A-2 ma con carte che l’accompagnano mediocri, che non abbia progetti di colori o altro (come appunto A-2-9-J off) può comunque essere giocata, ma presenta dei difetti e va quindi giocata con cautela. Anche progetti di low con carte come 2-3 o A-4 in mano potrebbero portarvi spesso ad avere la seconda mano migliore, il che è naturalmente un disastro.

Mani con cui dovreste rilanciare in posizione sono ad esempio A-3-4-6 double suited o A-2-Q-Q, mentre sono pessime mani come 6-7-8-9 o 4-5-6-7, in quanto non sono ideali né per un nut low né per un nut high. Il nove in particolare è la carta peggiore in questa variante, perché non sarà quasi mai buona per un punto high e non è eleggibile per un progetto low. Una mano come A-2-K-Q senza alcun progetto di colore è molto migliore da rilanciare di una come 6 7 8 9 , ad esempio.

Dopo aver analizzato quindi qual’è la strategia preflop nel Pot Limit Omaha H/L e le sue mani di partenza (starting hand), nel prossimo articolo esamineremo invece la strategia postflop migliore da adottare nella variante del Pot Limit Omaha high/low.

Tratto da pokerplayer.co.uk

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