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Poker e psicologia: sono frequenti i vostri tilt? Ecco cosa sta succedendo: i risultati di una ricerca scientifica

Il tilt è un aspetto che molti psicologi stanno provando a studiare e codificare, ma non è così facile.

Su “State of Mind“, il giornale delle scienze psicologiche, è stato pubblicato sull’argomento un interessante articolo a firma di Eleonora Galletti che prova a comprendere se vi sia una correlazione tra lo stato di tilt di un poker player e l’attitudine dello stesso al gioco problematico.

La premessa necessaria è che il gioco del poker, in questo caso, non viene trattato con i consueti pregiudizi sociali, bensì lo si definisce “una forma di gioco d’azzardo in cui l’abilità del giocatore può influenzare l’esito del gioco”. Una definizione che non convincerà i puristi del texas hold’em, ma almeno si riconosce a tutti gli effetti che le capacità dei giocatori siano determinanti nel lungo periodo.

Il poker è un gioco di abilità: il controllo della propria mente è la base di tutto

Qual è la letteratura della scienza della psicologia riguardo al tilt? Ecco 6 citazioni importanti:

  • Per giocare ai massimi livelli, i giocatori devono essere in grado di controllare se stessi, le proprie capacità cognitive e le proprie emozioni, ed è anche necessario che abbiano buone capacità di concentrazione (cit. Laakasuo, 2014).
  • Il termine tilt, utilizzato nel contesto del poker, descrive un episodio durante il quale il giocatore non può più controllare il proprio gioco con decisioni razionali (Browne et al., 1989).
  • Questo fenomeno (il tilt)  porta a disregolazione emotiva e mancanza di controllo sul gioco, nonché a una perdita di denaro (Moreau et al., 2015).
  • Tra le conseguenze, la principale è la distorsione cognitiva, caratterizzata da pensieri del tipo “La fortuna verrà”, “Riavrò indietro i miei soldi” (Moreau et al., 2015)
  • Il tilt può essere considerato una forma transitoria di gioco d’azzardo patologico e un gateway per lo sviluppo di un problema più duraturo (Moreau et al., 2015).
  • Sembra che maggiore sia l’abilità del un giocatore, maggiore sia la capacità di regolare il proprio comportamento e le proprie emozioni (Laakasuo et al., 2014).

Il Tilt è il gateway di problemi più importanti di dipendenza dall’azzardo?

Può essere interpretato come un campanello d’allarme per il gioco problematico? La risposta pare affermativa secondo professori e studiosi di psicologia che hanno approfondito il fenomeno. La questione quindi non è secondaria ma di assoluta importanza per il giocatore.

La ricerca scientifica francese nel poker online

Viene citata una recente ricerca scientifica, condotta nel 2020 dall’esperto psicologo, il Professor Moreau che con il suo team di ricercatori aveva ipotizzato due potenziali esiti dello studio.

Per chi volesse approfondire: Moreau, A., Chauchard, É., Sévigny, S., & Giroux, I. (2020). Tilt in Online Poker: Loss of Control and Gambling Disorder. International journal of environmental research and public health).

  • Prima ipotesi): la frequenza del tilt, le distorsioni cognitive e l’ansia potrebbero predire il gioco problematico.
  • Seconda ipotesi): il tilt potrebbe avere stretti legami con ansia, impulsività e credenze irrazionali.

Campione della ricerca: 291 giocatori di poker online, con un’età media di 33,8 anni.

Sviluppo della ricerca: i giocatori oggetto dell’indagine hanno risposto ad un questionario auto-valutativo. misurando la frequenza di episodi di tilt, distorsione cognitiva, ansia, e impulsività.

Risultato finale:

  • la frequenza degli episodi di tilt e la distorsione cognitiva sono predittori significativi di un eccessivo gioco d’azzardo online; la frequenza di tilt e la distorsione cognitiva sono fortemente correlate.
  • Correlazione invece molto moderata con l’ ansia
  • Correlazione bassa con l’ impulsività

Secondo il team di ricerca del professor Moreau citato dal State of Mind” “il più forte predittore del gioco d’azzardo problematico è la frequenza alta di questi episodi.

Più frequentemente i giocatori di poker sperimentano il tilt, più è probabile che presentino anche un punteggio di gioco problematico più alto.

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Sebbene siano noti i collegamenti tra distorsione cognitiva e gioco d’azzardo eccessivo (Barrault et al., 2015), i risultati di questo studio forniscono il primo supporto empirico all’ipotesi di Browne (Browne et al., 1989), secondo la quale il tilt potrebbe essere una porta d’ingresso al gioco problematico. Questi risultati sono anche coerenti con le descrizioni del tilt fornite dai giocatori (Moreau et al., 2015), che tendono a descrivere un episodio di tilt come responsabile di una perdita di controllo e di un forte aumento delle convinzioni irrazionali“.

Tilt: i rimedi e le soluzioni

Nell’articolo, che vi invito a leggere, si consiglia prima di tutto i giocatori per limitare il rischio di sviluppare un disturbo da gioco d’azzardo e diventare un giocatore di poker più performante, è necessario imparare a identificare e gestire il verificarsi di episodi di tilt (Laakasuo et al., 2014).

I giocatori più esperti affermano che la loro unica difesa contro il tilt è interrompere la sessione di gioco (Moreau et al., 2015).

Se un giocatore non è in grado di identificare o gestire il verificarsi di episodi di tilt, aumenterà notevolmente la probabilità di adottare un comportamento di gioco rischioso o addirittura problematico, arrivando ad una condizione di tilt.

Se gli episodi di tilt sono frequenti è meglio quindi fare un passo indietro ed iniziare a riflettere perché questa frequenza potrebbe essere rivelatrice di un gravissimo problema ed è giusto fermarsi.

Nella stessa ricerca invece si dimostra (come quella del team di Biolocati del 2014) che i giocatori di poker non sono più impulsivi della media. D’altronde è un gioco che necessità di una importante capacità di autoregolazione.

Se però la frequenza del tilt è molto alta, vi invitiamo a riflettere e fermarvi, almeno fino a quando non avete capito quale sia il reale problema dietro a questi comportamenti che possono farvi perdere parecchio. Se non lo risolvete, meglio rimanere lontano dai tavoli e pensare ad altri hobby e passatempo.

Leggi anche: dieci consigli per gestire al meglio il tilt nel poker

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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