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Liv Boeree

Liv Boeree: “L’istinto nel poker deve essere la vostra ultima risorsa”

Nel poker contano più le capacità analitiche e matematiche o conta più l’istinto? Una domanda che apre miriadi di scenari e sulla quale Liv Boeree ha provato a fare un po’ di chiarezza, in un video in cui la professionista britannica ci parla di ‘slow brain’ e intuito.

In carriera, Liv Boeree ha vinto più di 3,1 milioni di dollari nei tornei di poker live, compresa ovviamente l’affermazione che l’ha resa nota al grande pubblico, quel trionfo all’EPT Sanremo 2010 che da solo le valse quasi 1,7 milioni di dollari.

“Costruire una strategia matematicamente ottimale”

“Nel poker esistono miriadi di situazioni incerte, nelle quali l’obiettivo è fare la scelta migliore in ogni determinato momento.

Esordisce così Liv Boeree, che ricorda come la regola base sia quella di estrarre il massimo valore (in denaro o chip) dall’avversario quando si ha la mano migliore e viceversa di perdere il minimo possibile quando si ha la mano peggiore.

“Dato che difficilmente si può essere sicuri al 100% di essere battuti o di avere la mano migliore, occorre costruire una strategia matematicamente ottimale.

 

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Intuito e istinto sì, ma…

Secondo Liv Boeree, nel poker occorre “affidarsi all’istinto soltanto se la capacità di ragionamento non arriva a un punto. La cosa migliore da fare è lavorare sia con il cosiddetto ‘slow brain’ sia con l’intuito, insieme.

Per esempio, quando giochiamo contro un avversario che non bluffa mai, può capitare di avere una mano con cui nel 90% dei casi faremmo call. In questa circostanza specifica, però, gettiamo le carte nel muck – anche se chiamare sarebbe matematicamente corretto – perché abbiamo la sensazione che sia giusto così”.

Liv Boeree: “Poker, arte e scienza”

La giocatrice britannica ritiene che il poker sia un po’ arte e un po’ scienza: “La parte artistica del poker capita quando si hanno questi flasch che ci spingono a deviare da ciò che è matematicamente corretto, mentre la parte scientifica è capire se quella deviazione sia davvero la cosa giusta da fare.

Insomma, secondo Liv Boeree la base di partenza di ogni buon giocatore di poker deve essere l’analisi, da confrontare poi con l’istinto: “Se entrambi sono d’accordo, benissimo. Se l’uno contrasta l’altro, di solito è meglio dare ragione alla matematica e alla logica; se la situazione è molto dubbia, allora meglio affidarsi all’istinto”.

La giocatrice di PokerStars riassume così: “L’istinto può essere l’ultima risorsa. Ma ci sarà un motivo se abbiamo un cervello evoluto: usiamolo!”

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