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Farha

Sam Farha: “Ho perso interesse nel poker, ci sono cose che non mi piacciono in alcune partite a Las Vegas”

Sam Farha è stato uno dei giocatori più noti nella storia del poker. Con quell’atteggiamento da vecchia volpe, la sigaretta (rigorosamente spenta) in bocca e quel modo di parlare da self-made millionaire molto americano, il buon Sammy era uno dei massimi rappresentati della vecchia scuola del poker.

Non a caso, durante quel leggendario heads-up per il Main Event 2003, più di un osservatore faceva il tifo per il professionista di origini libanesi. E anche se alla fine perse contro Chris Moneymaker, Farha è rimasto nel cuore degli appassionati di poker come pochi altri.

Sono passati quattordici anni da quella seconda posizione che gli valse 1.3 milioni di dollari, e oggi Sam Farha è decisamente sparito dalle scene. Recentemente Pokernews lo ha intercettato a Houston, dove era impegnato a promuovere una club di poker. Il professionista 59enne ha risposto volentieri alle domande, confessando di non avere più quella passione viscerale che un tempo nutriva verso il poker.

Sam Farha nel 2004, l’anno dopo la seconda posizione al Main Event WSOP

Sam Farha e il Main Event 2003

Sam ha affrontato subito l’argomento per cui è diventato famoso: il secondo posto nel Main Event WSOP 2003.

“Penso che tutto il mondo mi conosca per quel motivo, ma onestamente io non ci ripenso mai“, ha dichiarato.

Considerando che Farha perse l’heads-up decisivo contro un giocatore amatoriale come Chris Moneymaker (all’epoca era un contabile con la passione per il poker online), si potrebbe pensare che quella seconda posizione sia il più grande rimpianto della sua carriera. In realtà, non è così.

Non mi importa molto oggi. Avrei voluto vincere, ma non ci ripenso più. Sono quel genere di persona che pensa al domani e non si guarda mai indietro“.

Nel corso di quell’heads-up Farha fu bluffato alla grande da Moneymaker in una mano entrata nella leggenda. Ma oggi, a distanza di tutti questi anni, Sammy non ne vuole sentire parlare.

“Molte persone hanno detto che avrei dovuto chiamare, avrei dovuto fare questo o quest’altro. È solo la loro opinione, ma quando sei al tavolo non puoi giocare come se fossi un semplice osservatore. È più facile parlare che fare. A volte fai degli errori, ma io non ci ripenso mai”.

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Sam Farha: “Il poker di oggi non mi appassiona”

Oggi Sam Farha non si definisce un giocatore full time. Si è lasciato alle spalle il poker per tutta una serie di motivi, in primis perché ha dei “business” oltreoceano da gestire. In secondo luogo perché, proprio come Patrik Antonius, non è un grande fan del poker moderno.

“Ho rallentato molto perché ho perso interesse nel poker. Ci sono troppe str*****e nel poker di oggi, specialmente agli high stakes. Io ho sempre visto nell’Hold’em il mio unico vero gioco, ma oggi è diventato noioso. Non mi diverto più“.

Farha lancia anche delle accuse pesanti su alcune partite high stakes di Las Vegas.

“Come in ogni business, quando ci sono troppi soldi in ballo succedono schifezze“, dice il 3 volte campione WSOP. “Non dico che ci siano dei veri e propri bari, ma c’è un sacco di chip dumping. Succedono cose spiacevoli. Ho scoperto due giocatori che si scrivevano le mani con lo smartphone. Non dico che il poker sia diventato una truffa, sia chiaro: non sto assolutamente dicendo questo. Ma un po’ di cheating c’è”.

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