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Analisi di una mano con Martin de Knijff: KQ una mano difficile

Negli ultimi anni, il gioco nei tornei di poker è diventato sempre più aggressivo e mani quali A-K, A-Q e K-Q vengono spesso considerate più forti di quanto in realtà lo siano veramente. KQsuited, ad esempio, ha sicuramente una certa equity pre-flop, ma fare call con essa in un piatto rilanciato può rivelarsi davvero pericoloso, come ci dimostra infatti il noto Pro svedese Martin de Knijff in una mano giocata al World Poker Tour Championship del 2008 – torneo da 25.000 dollari di buy tenutosi al Bellagio di Las Vegas.

Con bui 1500$/3000$ e ante di 400$, il giocatore da utg decide di limpare e Martin, seduto proprio al suo fianco, riceve a k e rilancia quindi fino a 15.000$. “C’erano ancora diversi persone che dovevano parlare dopo di me e quindi il mio rilancio serviva a restringere i loro range di call” spiega De Knijff, già vincitore nel 2004 proprio del WPT Championship. “Credo che nessuno di loro avrebbero mai visto i miei 15.000$ con ad esempio 10-9, e ciò mi permetteva di giocare il flop in maniera più facile.”

Gli altri avversari fanno tutti fold e l’azione torna di nuovo al primo limper. “Lui aveva davanti circa 100.000$” continua il Pro. “Per cui, se aveva slowplayato qualcosa di forte, a quel punto avrebbe sicuramente 3-bettato. Ma invece ha solo flat-callato e quindi lo mettevo su una coppia media come 99”.

Sul flop scendono a q 5 che danno a De Knijff la top pair con top kicker e l’oppo – primo a parlare – decide di puntare subito 30.000$. “Non ero sicuro se in quella situazione era meglio andare all-in o chiamare soltanto” ragiona Martin. “Se facevo call, lui avrebbe sicuramente puntato anche sul turn e io avrei rilanciato per i miei resti. Se invece pushavo diretto rischiavo di farlo scappare.

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Dopo qualche attimo di ulteriore riflessione, De Knijff opta comunque per l’all-in e l’avversario – con uno stack che lo copriva abbondantemente – annuncia subito il call girando k q . “Non so perchè abbia fatto quella mossa. In quelle condizioni se punti al flop è perchè probabilmente speri che io abbia due K e che decida di foldare visto che sul board c’è un asso. Certo, ci può anche stare che abbia deciso di giocare pre-flop con quella mano, visto che era abbastanza deep-stack, ma se qualcuno ti controrilancia là secondo me devi foldare davvero spesso.”

Il turn ed il river sono un 7 ed un k e De Knijff si aggiudica dunque un cospicuo piatto. “Più in generale, quando avete A-K in un torneo dovrete essere voi quelli che vanno all-in. Se rilanciate e qualcun’altro vi 3-betta, allora potrete tranquillamente pushare. E’ davvero improbabile, infatti, che possiate imbattervi in AA o KK. E comunque, anche se dovesse succedere, almeno contro la coppia di Kappa avrete sempre il 30% di possibilità di beccare un asso. Mi piace giocare AK in maniera molto aggressiva, proprio perchè in questo modo riesco a definire meglio le mani degli altri avversari.

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