Poker online
Lo spettacolo dei tornei di poker online porta ancora una volta il nome di Chris Moorman: l’inglese ha infatti vinto quasi 100.000 $ in un sol giorno, conquistando la 17esima Triple Crown.
Tutto è cominciato lo scorso otto ottobre, quando su Winamax – dove è “PaulFoltyn” – ha vinto un torneo da 122 $ con 201 iscritti, assicurandosi 6.158 $. Appena il giorno seguente, su PokerStars, ha vinto un torneo turbo da 82 $, mettendo in cascina altri 4.643 $. Ma il bello doveva ancora venire.
Vincendo infatti il Sunday Brawl per 48.545 $ ha chiuso la pratica per quanto riguardava la Triple Crown, ma incredibilmente ne ha sfiorata un’altra la sera stessa!
Si è infatti assicurato – sempre su Full Tilt Poker – il Tyrannosaurus Rex per 28.173 $ e quindi un altro torneo su Bwin, mettendo in cascina poco meno di 14.000 $.
Ha quindi provato a piazzare il terzo successo in numerosi tornei turbo, arrivando però “solo” ottavo in un torneo da 109 $ su PokerStars e un secondo posto ad un torneo da 55 $, vincendo altri 2.000 $. Niente doppia Triple Crown, quindi, ma complessivamente una domenica da circa 93.000 dollari.
Se pensate che poi se ne sia andato a festeggiare in qualche locale esclusivo, vi sbagliate. Si è infatti limitato, molto più modestamente, a dormire sul divano di Toby Lewis, che oltre ad averlo fotografato ha commentato su Twitter: “Il mio divano è meglio di quello dell’Hilton”. Ed a stretto giro Moorman gli ha risposto: “Di certo l’IP lo è…”, alludendo alla fortunata connessione internet del connazionale.
Giocare i tornei sul portatile sembra più difficile che vincere 100.000 dollari
Una domenica davvero indimenticabile insomma, anche per un giocatore come lui, la cui continua voglia di giocare al massimo anche in tornei da “soli” 100 dollari è davvero ammirevole: non sono pochi coloro che ne sarebbero incapaci, una volta raggiunta la vetta come ha fatto lui.
Naturalmente per poter vivere una serata simile l’abilità non basta, serve anche molta fortuna, ma se è vero che quest’ultima aiuta gli audaci non c’è da stupirsi che tanto spesso finisca col bussare alla sua porta.