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I cooler e la varianza: le implicazioni sul bankroll e sul tilt

Con il termine cooler si fa essenzialmente riferimento alla situazione nella quale due mani si scontrano inevitabilmente tra di loro perchè entrambe talmente forti da non poter essere assolutamente foldate. Incappare con KK contro AA, beccare un set contro over-set, oppure un flush all’asso contro uno al K sono ottimi esempi di cooler nel Texas Hold’em, e capirne gli effetti può sicuramente essere di aiuto nei momenti di varianza negativa e di downswing.

Fondamentalmente, i cooler rappresentano momenti che – nella teoria dei giochi – vengono solitamente detti a somma zero, ossia nessuno dei giocatori conivolti potrà vantare sull’altro alcun genere di vantaggio. Infatti, colui che verrà battuto in una particolare circostanza, si ritroverà in un tempo successivo a vivere la stessa esperienza ma dall’altro lato, con l’azione che si svolgerà esattamente allo stesso modo. Il tutto, naturalmente, sempre che non si faccia riferimento a casi davvero particolari dove un giocatore molto bravo, che abbia un’ottima lettura di un avversario assolutamente prevedibile, possa arrivare a decidere anche per un fold. Tuttavia, passare mani del genere sarà sempre configurabile come un errore, perchè in ultima analisi è proprio con esse che si potrà guadagnare del denaro nel lungo periodo. Non è infatti assolutamente pensabile foldare dei set e dei colori in maniera regolare; se si parte con un’idea del genere allora tanto vale non giocare affatto.

Per tutti questi motivi, sappiate dunque che i cooler non influenzeranno negativamente i vostri risultati di lungo periodo, perchè il denaro perso vi ritornerà indietro in qualche modo, proprio in situazioni opposte a quelle che avete appena sperimentato. Tuttavia, a tal proposito va fatto un ulteriore appunto: c’è infatti da considerare che non tutte le varie forme di poker sono state ideate allo stesso modo e che quindi, con una frequenza di cooler decisamente diversa, i requisiti per un bankroll adeguato saranno necessariamente diversi – sempre ovviamente che si parta con l’intenzione di riuscire ad affrontare agilmente i downswing evitando il pericolo di andare rotti.

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I cooler aumentano la varianza e, pertanto, anche le opportunità di finire in bad run. Nei giochi quali il Pot Limit Omaha, dove situazioni del genere sono davvero frequenti a causa dell’alto numero di possibili combinazioni di carte, la varianza sarà notevolmente più alta perchè potrà tranquillamente capitarvi di doverne subire quattro o cinque di fila. In giochi quali ad esempio lo Stud Hi/Lo, le cose invece cambiano radicalmente: la varianza risulterà decisamente ridotta grazie al numero inferiore di combinazioni e ai frequenti split del piatto.

In definitiva, i cooler possono certamente risultare difficili da gestire psicologicamente, soprattutto per i principianti e per i giocatori più deboli. Per loro, infatti, vincerne un’equa parte non basterà ad evitare situazioni di tilt con conseguenti ulteriori perdite economiche. Pertanto, colui che davvero aspira ad essere un buon giocatore dovrà necessariamente imparare ad adeguarsi a a simili occorrenze, perchè solo comprendendo appieno la natura dei cooler e delle sue implicazioni sul gioco potrà sperare di avere successo nel lungo periodo.

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