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Mathias “west4st” Gollinucci: la scalata ai VIP system


La storia di Mathias Gollinucci è quella di un 29enne che si è avvicinato tardi al poker rispetto a molti altri professionisti, ma con dedizione e passione è riuscito ben presto a raggiungere livelli più che buoni.

Scopre infatti il Texas Hold’em addirittura nel 2011, con alle spalle una carriera da cestista semi professionista ed un futuro professionale incerto, tanto che comincia a giocare stakato ma lavora anche come cameriere, una strada che i risultati sempre più consistenti lo spingeranno ad abbandonare.

Avendo come mentore Lorenzo “lorenzissimo” Lalicata e potendo contare su 20.000 € accumulati su PokerStars, pianifica di puntare in alto: nel suo primo anno da giocatore professionista full time , “west4st” decide infatti di diventare Supernova Elite.

“Avevo pianificato tutto nel dettaglio, e sono riuscito a raggiungere questo obiettivo il 18 novembre, giocando soprattutto NL100 per oltre due milioni di mani – ci racconta – ed adesso mi dedico non solo allo studio del poker ma anche a quello universitario, visto che sto frequentando la facoltà di Ingegneria Biomedica”.

Che consigli puoi dare a chi sta pensando di scalare un VIP System nel 2014? 

“I fattori più importanti sono determinazione ed obiettivi realistici. La prima ci è utile a superare periodi bui che sembrano senza fine, a me quest’anno è capitato di dover giocare anche dopo un’operazione alla caviglia.
Gli obiettivi possono riguardare traguardi giornalieri o mensili di rake generata, che stimolano a fare il proprio dovere senza che la nostra meta finale ci appaia irraggiungibile. 
A livello di bankroll, personalmente consiglio di avere 20.000 € giocando il NL100 e circa il doppio per il NL200, ma si tratta comunque di una soglia molto personale”.

Come mai sembra che molti regular non vogliano far “partire” i tavoli di cash game? 

Faccio fatica a rispondere ad una domanda simile, apro abitualmente tavoli al NL100 attirando anche giocatori scarsi, e continuo a vedere liste di attesa affollate per tavoli dove siedono solo regular.
Probabilmente molti non vogliono giocare heads-up con tanti tavoli aperti, o pensano di non essere altrettanto capaci nel testa a testa. Io non sono certo un esperto di heads-up, ma aprire i tavoli mi ha aiutato a migliorare sotto questo profilo”.

Giochi mai contro avversari che credi dovrebbero diminuire il loro multitabling?

“Io sono il primo che dovrebbe farlo! Per migliorare tecnicamente giocare dodici o più tavoli contemporaneamente è penalizzante, ma è un sacrificio necessario quando si ambisce a diventare Supernova Elite o similari. Se potessi non giocherei su più di nove tavoli, mentre spesso devo giocare anche 15x per sette ore al giorno.
Questo significa ridimensionare il proprio guadagno ai tavoli, ma ha un senso nel caso ci sia un ritorno di rakeback adeguato”

Quando ti svegli al mattino, pensi che… 

Non credo avrei fatto le stesse scelte se il nostro Paese funzionasse normalmente: se un laureato potesse contare su una paga umana ed un lavoro sicuro probabilmente avrei scelto questa via, ma ho scoperto il poker, mi piace e frutta discreti guadagni.
Per questo, al mattino quando mi sveglio penso che se voglio competere con i più bravi devo migliorare giorno per giorno, mai sentirsi arrivati, specie se come me si grinda il NL100.
Oltre a “lorenzissimo” devo ringraziare anche la mia ragazza, che mi supporta (e sopporta) in ogni scelta”