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Dusty Schmidt: ‘Io il nuovo Dan Harrington? Perché no?’

È sempre stato uno di quei player che hanno fatto parlare di sé solamente per i risultati, e non per le goliardate alla Phil Hellmuth o le stramberie alla Dan Blizerian. Dusty ‘Leatherass’ Schmidt è stato uno dei più costanti giocatori di poker online che questa disciplina abbia mai visto, diventato noto per aver giocato anni ai massimi livelli senza mai chiudere un mese in passivo.

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Schmidt, oltre che un giocatore coi controfiocchi, è anche un apprezzato autore di libri sul poker. I suoi Treat Your Poker Like a Business e Don’t Listen to Phil Hellmuth hanno contribuito a migliorare decine di migliaia di player più o meno amatoriali. Tanto da meritarsi l’etichetta di nuovo Dan Harrington.

“Perché no? – afferma Schmidt – È come se il Black Friday mi abbia guidato in questa direzione. Prima ero entusiasta dall’idea di alzarmi la mattina a grindare i tavoli da $10/$20 e $25/$50 su PokerStars, oggi non lo sono più così tanto visto che mi tocca giocare ai limiti $1/$2 e $2/$4. Però è positivo, perché anche se prima amavo giocare milioni di mani, non avevo abbastanza tempo per studiare. Ora posso fare entrambe le cose”.

E in effetti il buon Schmidt sta lavorando a un nuovo libro di teoria sul poker, intitolato Critical Concepts. Si tratta di una sorta di lavoro in itinere, i cui capitoli vengono pubblicati a mano a mano che vengono scritti da Dusty e dal co-autore, Paul Hoppe. Il primo capitolo, Pay Attention to Bet Sizing, è già disponibile per il download online.

È diverso dai miei due precedenti libri. Questo nuovo lavoro seziona il poker in 8-10 concetti critici. Vogliamo approfondire ciascun argomento, ma in maniera divertente. Sarà diverso perché mentre tutti parlano della strategia game theory optimal, noi ci concentriamo di più su una strategia diversa, che sfrutta gli errori altrui“.

Eppure la GTO va tanto di moda, di questi tempi. “Ovviamente la game theory optimal è l’ideale, se praticata correttamente. Quindi non è che mi ci scaglio contro. Ma dato che nessuno è capace di giocarla perfettamente il 100% delle volte, ritengo che sia più una linea guida. Penso che sia giusto un approccio differente”, obietta Schmidt.

Che poi si concentra su quei professional poker player che preferirebbero mantenere nella loro cerchia certi nuovi approcci strategici, per non dare vantaggi agli altri. “È già successo in passato. Rispondo allo stesso modo: sono uno dei primi che ha creato i video di training, sapevo che prima o poi qualcuno l’avrebbe fatto. In qualsiasi business dove girano soldi, è impossibile tenere le informazioni chiuse in una scatola. Se non se la fossero presa con me, se la sarebbero presa con qualcun altro. E così sarà ancora”.