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Quando Doug Polk si lamentava sui forum: “Non so più cosa fare, continuo a depositare e perdere”

Comincio a sentirmi senza speranze: ogni volta inizio bene, ma dopo una serie di swing finisco senza un soldo in cassa, e sono costretto a depositare nuovamente“. Sui forum di poker saranno stati postati migliaia di messaggi del genere, perché quando si inizia a giocare, se non si ha fin da subito una run favorevole, è facile perdere i primi depositi e ritrovarsi con il morale a terra. Tuttavia il post da cui abbiamo estratto questa frase ha un’importanza particolare, non tanto per i contenuti quanto per il suo autore: Doug Polk.

Era il 5 maggio 2007 e “WCGRider” non era ancora il reg imbattibile nell’heads-up cash game. Era un ragazzo di 19 anni che provava disperatamente a inseguire il sogno di diventare poker pro, nonostante gli scarsi risultati.

Ancora una volta mi ritrovo con gli ultimi $30 in cassa“, scriveva più di nove anni fa. “Non è che abbia problemi a depositare, ma se non riesco a far crescere il mio bankroll e continuo a essere un giocatore marginalmente perdente, che senso ha insistere?

All’epoca Doug stava seriamente pensando di smettere per sempre con il poker e dedicarsi ad altro. La frustrazione era troppo grande, perché non accettava di risultare un giocatore “marginalmente perdente”. E come tanti giocatori alle prime armi in difficoltà, credeva che se non fosse in grado di battere alcuni limiti, nessun altro poteva farlo.

“So che ciò che sto per scrivere suonerà da vero principiante, ma non riesco a spiegarmi come sia possibile che alcuni giochi siano battibili“, scriveva nel 2007. “So che riderete di me, ma tutte le opzioni che mi si presentano quando gioco una mano sembrano finire sempre con un pessimo risultato. Ho giocato circa 15.000 mani e non so più cosa fare”.

Leggere il messaggio del giovane Polk fa sorridere, non solo perché di lì a pochi mesi avrebbe iniziato a ingranare e pochi anni dopo si sarebbe ritrovato milionario. Se pensiamo infatti che oggi ha anche un sito di coaching e un canale su Youtube dove posta continuamente contenuti tecnici e motivazionali, sembra impossibile che questa frase del 2007 sia stata scritta dalla stessa persona:

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“Ciò che più mi dà fastidio è che la gente su questo sito fa sembrare tutto così facile. Non so più cosa dire. Faccio fatica ai micro limiti e quando vinco un MTT il profitto è troppo basso per recuperare le perdite. Poi vengo su questo sito per leggere e provare a imparare qualcosa ma ho la sensazione di non andare da nessuno parte, di essere bloccato e avere un gioco che non migliora”.

Doug Polk in tempi più recenti, subito dopo aver puntato $302.000 in pieno bluff contro Patrik Antonius
Doug Polk in tempi più recenti, subito dopo aver puntato $302.000 in pieno bluff contro Patrik Antonius

Come detto, Doug pensava davvero di smettere con il poker. Ciò che fece la differenza (e probabilmente la fa ancora oggi, per lui e per tanti altri top player) è la passione verso questo gioco.

“Comunque, io amo davvero il gioco del poker; tanto. Se così non fosse, non sarei qui oggi e non avrei provato a giocare perdendo soldi lungo la strada. Forse questo è il fattore chiave, ammettere che sono un giocatore perdente e che ho bisogno che qualcuno mi dia una mano. Non penso di essere un giocatore così tremendo, ma solo marginalmente perdente. Ho subito alcune bad beat lungo la strada (come tutti d’altronde) e queste, insieme al mio gioco scarso, hanno amplificato i risultati”.

Un post che fa sorridere ma al tempo stesso risulta estremamente motivazionale per tutti coloro che sognano di diventare professionisti del poker: nei nove anni successivi “WCGRider” ha accumulato oltre cinque milioni di dollari nei tornei dal vivo, ha vinto due braccialetti WSOP e ha guadagnato milioni di dollari con il cash game high stakes online. Tra i tanti meriti nell’aver ottenuto questi risultati, il più grande è con ogni probabilità quello di non aver mai smesso di crederci.

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