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Gli angeli caduti: la storia di Johnny Lodden!

Johnny Lodden, capace dell'incredibile...Johnny Lodden è un nome che ormai da tempo è finito ai margini della cronaca legata al poker, eppure questo ragazzo norvegese è stato uno dei primi, veri prodigi del poker online, quando il cash game high stakes era popolato da pochissimi e lui era uno fra quelli capaci di dettare legge.

Come i veri pionieri del gioco mosse i primi passi grazie al Limit Hold’em, dove arrivò a giocare ben presto limiti come il $150/$300: “Allora era facile vincere, se nell’arco di una settimana chiudevi in perdita un giorno significava che eri scarso. Adesso, se in una settimana riesci a vincere anche un solo giorno sei un maledetto genio…”.

Ben presto lui e i suoi amici fecero passare la voglia di giocare a chiunque, rendendo il field del limit ai livelli che battevano praticamente ingiocabile: “Ce ne stavamo per ore in attesa del fish di turno, solo per avere una mezz’ora d’azione. Alla fine avevamo la sensazione di rubarci i soldi a vicenda”.

E’ qui, nel 2007, che Lodden comincia ad affacciarsi al No Limit, ed anche alle prime tappe dello European Poker Tour. A diciott’anni aveva già guadagnato circa un milione di sterline, e le cose continuarono ad andare a gonfie vele: il suo nickname, “bad_ip”, era sinonimo d’imbattibilità e leggenda.

Nei tornei live, Lodden ha vinto 1.000.000 $Neppure ventenne arrivò a costruirsi un bankroll di milioni di dollari. Epica, in questo senso, la sua mancata sfida “heads-up for roll” con un avversario inviperito. Questi si mise a sedere con 190.000 dollari, Lodden portò al tavolo cinque milioni e gli scrisse: “Credevo avessi detto di avere un bankroll…”. La sfida terminò lì.

Il 2008 però fu il suo anno terribile, dove perse somme incredibili contro Mohammed “Fast_Freddie” Kowssarie, al punto che iniziò a circolare la voce ci fosse chi riuscisse a vedere le carte del norvegese, rumors del resto mai provati. 

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Questo, unito a una passione sfrenata e quasi patologica per le scommesse sportive lo portò rovinosamente sul lastrico: “Ero finito, ma non c’era più nulla che potessi fare. Quando si perdono somme del genere ti chiedi cosa potrai fare adesso, è come se si spegnesse la luce”.

Fu grazie ai suoi amici norvegesi che riuscì a tornare in pista, ma le cose erano per lui cambiate per sempre: “Distruggevo i livelli inferiori, ma anche quando riuscivo a vincere 50.000 dollari mi sentivo come se fossi ancora in passivo di due milioni. E’ uno stupido modo di ragionare, ma queste erano le conseguenze di quanto successo”.

Adesso è un pro di PokerStars, padre del piccolo Søndags e gioca Pot Limit Omaha a limiti più bassi, di solito il $10/$20, ma con il mondo high stakes dice di aver chiuso: “Ora il poker è diventato un lavoro, piacevole ma pur sempre una professione, l’adrenalina del passato non può più tornare”. Se infatti il volo di Icaro è senza ritorno, le proprie ali Jhonny Lodden pare già essersele bruciate, eppure se provate a chiederglielo è probabile vi risponda che ne sia comunque valsa la pena…

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