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Justin ‘stealthmunk’ Schwartz, il fenomenale ‘caso umano’ che poteva essere November Niner

In questi giorni stiamo toccando con mano cosa possa significare per il movimento italiano avere nuovamente un azzurro tra i November Nine, mentre buona parte dei media mondiali si sta ancora interrogando su cosa sarebbe potuto essere il final table del WSOP Main Event con una superstar come Daniel Negreanu tra i protagonisti.

In verità c’è un altro personaggio che ha sfiorato questo favoloso traguardo e che, da un punto di vista giornalistico, sarebbe stato un autentico crack: Justin “stealthmunk” Schwartz.

Nativo di una cittadina vicino New York,  nonostante gli appena 26 anni Justin è uno su cui si potrebbe scrivere e parlare per dei mesi, tante ne ha combinate nella vita e nella sua carriera da poker player.
Sempre in bilico tra il fenomeno e il caso umano, Schwartz è un personaggio molto conosciuto, amato e anche detestato, nella community del poker online internazionale, un mondo in cui può considerarsi un autentico pioniere.

VIETATO AI MINORI, FORSE…

Era il 2003 e forse doveva compiere ancora 15 anni, quando si cimentò per la prima volta nel giochino. “Avevo guardato le WSOP e ne rimasi folgorato”, racconterà, confermando di essere una delle personificazioni di quell’ Effetto-Moneymaker di cui si è così spesso parlato.

Gioca con un account a nome della madre, con cui Justin non ha mai avuto un bel rapporto, e inizia a vincere con regolarità tenendola all’oscuro di tutto per timore di repressioni. Poi, un giorno, alcuni compagni di scuola si lasciano sfuggire “questa cosa dei soldi” parlandone con lei, che gli sequestra tutto e pensa di destinare il denaro per il college del figlio.

Ma Justin non ha alcuna intenzione di mollare, e con l’aiuto di alcuni amici ricomincia a giocare. E a vincere: nella primavera 2006 “choppa” un Sunday Million da 530$ (al tempo PokerStars.com usava alzare il buy-in l’ultima domenica di ogni mese), vincendo quasi 120mila dollari.

justin-schwartzNel frattempo è già un idolo della community di twoplustwo, di cui sarà per anni un grande animatore e per certi versi non ha ancora smesso di esserlo, nonostante il suo account sia ormai non solo bannato ma addirittura cancellato: l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, tra lui e la celebre community, è stato il tentativo di vendere il suo account a uno sconosciuto per 2mila dollari…

PRECOCE ANCHE NEL LIVE

“Stealthmunk” fa sempre discutere, perchè negli anni eccelle in diverse specialità, dagli heads up sit’n’go a quelli cash game, agli mtt anche live, dove inizia a vincere già nel 2008: primo posto da 71mila dollari nell’ Empire State Poker Championship, ad appena 19 anni e battendo, tra gli altri, un certo Shaun Deeb…

Per le WSOP e il WPT avrebbe dovuto aspettare il compimento dei 21 anni, e i risultati non mancheranno neanche lì. Justin è un ragazzo talentuoso ma estremamente inquieto, e una certa tendenza all’autodistruzione non lo abbandona mai. Entra in brutti giri e cade nella dipendenza da droghe.

LE CADUTE

Un aiuto decisivo viene dal padre, che lo supporta nei momenti difficili: “senza di lui sarei morto”, confesserà poi Schwartz, che deve molto anche ad alcuni amici conosciuti nel mondo del poker, i quali non gli hanno mai fatto mancare aiuto: “Molte delle persone che frequentavo sono finite nella merda, in prigione o morte, quindi mi ritengo fortunato per avere tanti amici che tengono a me e per essere rimasto una persona onesta”.

ISTINTO DA CLOWN

Ogni tanto riappare nelle cronache, anche live, ma spesso per comportamenti piuttosto sopra le righe. Nel 2014 arriva al tavolo finale di un torneo da 1.000$ al Foxwoods Poker Classic, ma finisce al 10° posto poichè squalificato dal tournament director, dopo averlo offeso ripetutamente per alcune decisioni prese che gli erano costati qualche giro di penalità.

Il momento in cui Schwartz viene squalificato dal TD
Il momento in cui Schwartz viene squalificato dal TD

Alle WSOP 2015 arriva a fari spenti, e soprattutto dopo l’accordo con un giudice: a causa di un vecchio arresto per possesso di droga, Justin si è trovato a processo la scorsa primavera. Il magistrato gli ha offerto due alternative: un percorso di disintossicazione o la sospensione della pena di un anno, con l’impegno di rigare dritto. Justin ha scelto la seconda, e così si è potuto presentare alle WSOP.

NEGREANU TI DÁ UNA MANO

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Daniel Negreanu conosce bene Stealthmunk: i due si sono stuzzicati più e più volte sui social ma anche dal vivo, e una volta sono addirittura quasi venuti alle mani. Ma qualche settimana prima del Main Event, Negreanu fa una strana proposta a Schwartz, una sfida in un sit heads up No Limit Hold’em (i due poi si accorderanno per il Pot Limit Omaha) con 100.000$ in palio che però per Justin è una sorta di freeroll: qualora quest’ultimo vincesse intascherebbe l’intera somma, se invece vincesse Daniel allora Justin dovrebbe sottoporsi a una sorta di percorso salutista, che lo impegni a perdere il 22% di grasso entro un anno.
La motivazione che adduce il “kidpoker” a questa offerta è la voglia di fare qualcosa per lui, un ragazzo con cui ha avuto dei contrasti ma nel quale intravede un grande potenziale.

La sorte vuole poi che i due siano seduti l’uno a fianco all’altro durante il day 7 del Main Event WSOP. Justin e Daniel ci sono arrivati con obiettivi estremanente diversi, il primo dichiarando di “non giocare per il braccialetto ma per i soldi”, e per “vincere almeno 1 milione e non avere più debiti con nessuno”, mentre Negreanu vuole riprendere un discorso interrotto 14 anni prima, quando chiuse il Main all’11° posto.

Federico Butteroni e Daniel Negreanu durante il day 7. Con loro c'era anche Schwartz
Federico Butteroni e Daniel Negreanu durante il day 7. Con loro c’era anche Schwartz

CATTIVO CON FEDERICO

Al tavolo con i due c’è anche il nostro Federico Butteroni, che non pare godere troppo della stima di “Stealthmunk”

Ma non c’è troppo da prendersela, se avete capito con che tipo di personaggio abbiamo a che fare.

EPILOGO SENZA GLORIA

Ad ogni modo, sia a Negreanu che a Schwartz le cose andranno male: Daniel esce ancora una volta – drammaticamente – 11°, Justin è fuori al 14° posto per 411mila dollari. Una cifra che, peraltro, non è ancora riuscito ad incassare: pare che il limite fissato dalla Caesar’s per riscuotere le vincite sia di 48 ore, e Schwartz sta letteralmente impazzendo all’idea

Nel frattempo la sfida si farà, ma pare che Justin abbia rifiutato i propositi filantropici di Daniel

Più passano gli anni, più viene da chiedersi se “stealthmunk” riuscirà mai a liberarsi dei suoi eccessi, o se forse la sua genialità da poker player sia qualcosa di inscindibile dal resto di una personalità problematica.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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