Esclusiva – Nonostante le problematiche dovute ad un diverso sistema fiscale nel poker online, Italia e Francia procedono nel perseguire l’ambizioso progetto della liquidità condivisa, cercando di aggirare o rimuovere ogni ostacolo.
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Monpoli attivi
Il merito è senza dubbio della responsabile per i Monopoli del gioco online, Daria Petralia e del numero uno dell’Arjel, l’ente regolatore francese, Charles Coppolani. Dopo l’intesa trovata due mesi fa a Parigi, stanno lavorando in maniera intensa per rendere operativo l’ambizioso progetto nel più breve tempo possibile.
Entrambi i dirigenti hanno capito che è arrivato il momento di girare pagina per il prodotto poker. E’ un mercato malato (in particolare il cash game) che va rilanciato.
Come vi abbiamo più volte detto, il principale ostacolo al progetto è il prelievo applicato nel cash da parte dei francesi, pari al 2% del pot. Non essendoci, ad oggi, un sistema che permetta di calcolare la rake in maniera differente, l’Italia sarebbe costretta ad uniformarsi ad una tassazione senza alcuna logica che ha portato alla deriva il poker online dei cugini.
Cambio della tassazione in Francia entro due anni
Dalla Francia però emergono delle indiscrezioni clamorose: l’Arjel starebbe facendo pressione (sfruttando l’assist della Corte dei Conti di Parigi) per modificare la tassazione. Il problema riguarda i tempi di attuazione: ci vorranno almeno due anni di tempo, considerando la burocrazia ed i passaggi doverosi in Parlamento.
Calcolo differente della rake per italiani e francesi
Per questa ragione, ADM e Arjel stanno prendendo in esame anche un’ipotesi clamorosa: capire se può esistere un sistema tale che possa permettere un calcolo differente della rake, a seconda della nazionalità del giocatore. In questo modo verrebbe aggirato il problema della tassazione differente. In questo momento, gran parte degli sforzi sono investiti in questa soluzione.
Come avevamo anticipato in esclusiva, inizialmente, il progetto era stato proposto (e accettato) a scatola chiusa, ignorando molte implicazioni tecniche. Di fatto, i giocatori italiani avrebbero dovuto accettare tassazione francese con conseguente rake insensata nel cash game.
La presa di posizione di operatori e giocatori (che preferirebbero una liquidità condivisa aperta con la Gran Bretagna e il field del .com) e le conseguenti riflessioni dell’opinione pubblica, hanno spinto autorità a cercare una strada alternativa.
Doppia rake: pro e contro
Quella della doppia rake, in fase sperimentale, sembra l’unica soluzione logica se sarà possibile metterla in atto sotto il profilo tecnico. Da Roma e Parigi filtra un cauto ottimismo, ma in Germania, tra pochi giorni, nel prossimo meeting sulla liquidità condivisa, potrebbe essere esaminata nel dettaglio questa nuova ed intrigante strada.
Certo, la rake differenziata può essere sostenibile nel mercato comune solo per un arco di tempo limitato, nel lungo termine sarebbe troppo penalizzante per i giocatori francesi che rischierebbero di trovarsi in una pericolosa posizione di svantaggio rispetto agli italiani che potrebbero permettersi un approccio ai tavoli differente.
Si tratta però di una delle tante ipotesi sul tavolo dei regolatori. Logico che la soluzione migliore ed ideale sarebbe un immediato cambio della tassazione nel cash game da parte di Parigi. Ma le indiscrezioni da noi raccolte indicano un lasso di tempo lungo (circa 2 anni) prima di poter avere una uniformità fiscale tra i due mercati.
Per questo si fa largo l’ipotesi di una rake differente in una prima fase sperimentale.
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