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Andreas Hoivold story: scampato ad un incidente mortale, vince l’EPT e sfida Ivey negli High Stakes

Per raccontare l’incredibile esistenza di Andreas Hoivold, ci vorrebbe un libro intero e settimane di tempo libero per leggerlo: il suo percorso è stato segnato da un incidente stradale che ha provocato la morte di una persona, 20 anni fa. Un episodio che a catena ha condizionato la sua esistenza con altre vicende terribili (che scopriremo in seguito) per due decenni tutt’altro che semplici per lui. Possiamo dire che la vita con lui non è stata gentile, eppure, chi ha avuto la fortuna di incontrarlo, può senza altro dire di aver letto in lui tanta serenità, forza d’animo e solarità.

Di sicuro, la sua esistenza potrebbe essere degna di un film. Negli anni d’oro del poker Andreas era riconosciuto come uno dei giocatori high roller più famosi.

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Andreas Hoivold durante il Battle of Malta 2015 (foto by Assopoker)

CARRIERA

Al momento risulta sesto nella Norway All Time Money List, dopo aver vinto nei tornei live 1,7 milioni di dollari (vincite lorde). Ha fatto parte di quella che oggi può essere considerata la “nuova” old school (scusate alla contraddizione in termini), ovvero la generazione che nei primi anni 2000, durante il boom del texas hold’em negli States e in Scandinavia, ha “stampato” una valanga di soldi per via di un field non proprio imbattibile. Ma Hoivold ha uno score incredibile nelle WSOP negli ultimi tre anni (13 ITM dal 2013 al 2015) a testimonianza che il norvegese si trova a suo agio anche contro i durissimi field di oggi.

GIRAMONDO

Nato nel 1972 a Sunderland, in Inghilterra, da genitori norvegesi, all’età di 2 anni si è trasferito in patria, nella capitale Oslo e successivamente a Kristiansand Nel 2009 ha deciso di volare a Las Vegas con un bagaglio pieno di sogni per cercare di cancellare le amarezze che la vita gli aveva riservato.

PERSONAGGIO TELEVISIVO E SPONSOR

Tre anni prima era diventato famoso nel mondo del poker per un terzo posto nella quinta edizione di Poker Million, un torneo di poker televisivo molto celebre nei primi anni duemila. La finalissima della prima edizione fu vista da ben 30 milioni di spettatori. Il format di successo era stato creato dal bookmaker britannico Ladbrokes (poi lo ha ceduto nel 2009 a Full Tilt) che, dopo questo exploit decise di mettere sotto contratto Andreas.

Da quel momento la carriera di Hoivold è decollata: il norvegese ha partecipato ai primi episodi della sesta stagione della nota trasmissione High Stakes Poker (Ladbrokes era un brand molto forte negli States per via del casinò online), sfidando Phil Ivey, Doyle Brunson e Gus Hansen.

VITTORIA EPT

Il cash game rimane uno dei suoi Game favoriti ma è nei tornei che ha ottenuto grandi soddisfazioni, vincendo l’EPT di Dortmund nel 2007 per 672.000€, battendo in heads-up Cristiano Blanco. Due anni dopo in Germania Andreas fu protagonista di un’altra deep run (13esimo posto).

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Al momento vive a Malta (è uno dei regular del Battle) ma Las Vegas rimane la sua seconda casa: pensate che nel 2015 è andato a premio alle WSOP in ben 4 occasioni, ripetendo l’impresa del 2014. Tre anni fa addirittura 5 bandierine nella manifestazione più prestigiosa per 13 ITM nelle ultime 3 stagioni a testimonianza che è ancora uno dei torneisti più brillanti sulla piazza.

Alle World Series vanta uno score di 18 piazzamenti, nonostante un’assenza prolungata per via del controverso sistema fiscale norvegese.

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Andreas Hoivold durante un torneo a Malta

PERSONA

Quando vedi Andreas però non pensi solo al suo spessore pokeristico, alle vecchie immagini che lo ritraggono con Ivey e Brunson. Il ragazzone norvegese con i capelli a spazzola ti colpisce per la sua naturale solarità, sempre sorridente, con un’espressione positiva dipinta nel vivo spontanea e non costruita. La sua filosofia è nota: “Basta trattare le persone bene per farle sentire a proprio agio e lo stesso vale per me. Devi essere sempre gentile con le persone. Cerco di mantenere il sorriso tutto il tempo, penso che sia il modo migliore per vivere” afferma. Ma la sua vita è degna di un film, dalla trama tutt’altro che scontata che scopriremo nella prossima puntata.

Fine prima parte – continua

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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