Vai al contenuto

EPT Storie: gli italiani nella curva francese a fare il tifo per il più “debole”

[imagebanner gruppo=pokerstars]L’epilogo dell’EPT di Malta è stato a dir poco strano: due francesi che si contendevano la Picca e che “fingevano” di giocare un poker degno dei primi anni ’90, condizionati da evidenti scelte strategiche (basandosi sullo storico e l’immagine dell’avversario). Un catenaccio che non vedevamo da tempo. La tattica aveva prevalso su tutto il resto.

Montury e Messina avevano appena fatto fuori il fenomeno polacco Dominik Panka, quando 40 tifosi francesi presenti a Portomaso intonavano la Marsigliese, Proprio in quel momento abbiamo colto negli occhi lucidi di un emozionato Valentin un pensiero fisso: “è fatta!”, Sembrava una festa annunciata per il poker francese, l’heads-up in famiglia… ma così non è stato.

Il giocatore polacco di PokerStars è stato unico capace di regalare un bel poker e di movimentare il tavolo ma nei momenti decisivi, è però rimasto short (a dire il vero negli ultimi tre giorni del torneo) ed è finito in modo inevitabile nella morsa francese sperando solo di andare ai resti con i range giusti.

ept-10
Valentin Messina e la sua fidanzata aspettano tesi durante una delle pause dell’heads-up

L’heads-up si è rivelato di una noia mortale conclusa alle 5 del mattino, complice (mannaggia.. mannaggia…) anche il cambio dell’ora legale e lo spostamento forzato delle lancette.

La musica era sempre la stessa: check, call, fold… poche volte abbiamo sentito bet, 3-bet, 4-bet, giusto in occasione di un paio di cooler.

Eppure, nelle piccole tribunette del tavolo televisivo, siamo rimasti a bocca aperta ad assistere allo show di una quarantina di tifosi transalpini. Tutti schierati dalla parte del professionista Valentin Messina, regular e coach di cash game (ai limiti 5$-10$) forte del fatto di vivere a Malta e di avere molti amici sull’isola.

ept-verticale
Montury consola Messina dopo la vittoria

Si è creato, forse in modo involontario, un pressante tifo contro l’altro transalpino, Jean Montury, ripagato poi dagli Dei del poker in un finale da brividi.

Noi italiani, seduti a pochi passi, dai protagonisti abbiamo provato una certa simpatia per quel ragazzo dai capelli brizzolati che aveva tutti contro e che – per ore ed ore – è riuscito a mantenere saldi i nervi, quando i suoi connazionali esultavano ad ogni sua mossa falsa o piatto perso. Non il massimo da un punto di vista psicologico.

Da osservatori “neutrali” è stato poi naturale, in fondo al cuore, sperare nel colpaccio dell’assediato Jean, pur senza avere nulla contro lo sportivo Valentin Messina, protagonista di un finale a dir poco drammatico. Ed è stato brutto vedere il coach francese disperato, dopo aver perso la Picca al river, quando già assaporava la vittoria, dopo una rimonta incredibile. Consolato dalla fidanzata, Valentin in lacrime non riusciva a capacitarsi del finale pazzesco. Ma il giorno dopo si è risvegliato con 600.000 euro in più in banca. Tutto passa in fretta. Rimarrà solo il rimpianto per un’occasione unica, un calcio di rigore calciato in curva.

Il “povero” Montury – per ore ed ore – ha subito urla e schiamazzi del gruppo francese. Le vibrazioni non sono state positive per noi osservatori neutrali. Peccato.

Nella curva transalpina anche molti professionisti come Fabrice Soulier, la fidanzata Claire Renault, il belga Davidi Kitai e Benjamin Pollak. C’è da dire che i pro facevano il tifo per Messina (alcuni di loro anche per ragioni economiche) ma hanno mantenuto sempre uno stile composto, per rispetto di Montury.

Nella curva francese c’erano anche diversi appassionati italiani che – gioco forza – si sono trovati a fare il tifo per un perfetto sconosciuto che però ha mantenuto sempre uno stile impeccabile ed ha preservato la concentrazione necessaria per firmare il colpaccio. Mai uno sbuffo o una smorfia provocatoria. Montury ha fatto valere la sua freddezza, nonostante le involontarie provocazioni.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Ha avuto il merito di aspettare il suo momento, complice anche il gioco eccessivamente passivo del chipleader Messina.

Nelle prime battute dell’heads-up sorprendeva vedere negli occhi del parigino, una certa sicurezza. Era certo di portare a casa la Picca. E nonostante tutto, Valentin ha giocato un poker molto (forse troppo) accorto, condizionato da una strategia precisa, per cercare di sfruttare certi leaks dell’opponent. La sua sconfitta forse è stata dovuta proprio al fatto che, quando le cose non giravano per il verso giusto (per la prima volta nel torneo), non è stato capace di cambiare passo e mutare la strategia.

ept-tifosi-italiani
Due tifosi italiani che hanno fatto il tifo per Montury

Il tavolo finale del pro francese è stato a due facce: partiva con un enorme vantaggio che ha gestito in modo intelligente, con un approccio un po’ passivo, ma senza mai prendersi rischi inutili, cercando di portare sempre gli avversari sul suo terreno di caccia preferito (il gioco post flop).

Ha sempre pot controllato e mantenuto la leadership con grande sagacia. Sembrava il padrone del tavolo, interessato a non far rientrare in corsa Panka. Valentin, dall’inizio del tavolo finale all’heads-up, piatto dopo piatto, aveva incrementato il suo vantaggio sul connazionale di 4 milioni.

Nel testa a testa finale, ha assunto una posizione d’attesa, giocando – con ogni probabilità – un poker non suo, pur di seguire una strategia basata sull’avversario (che conosceva molto bene). Troppi check, call e fold quando era in netto vantaggio di chips. Ma i fatti davano ragione a lui.

ept-7
I pro presenti: il belga Kitai, Benjamin Pollak, Fabrice Soulier e la fidanzata Claire Renault

Poi quando i suoi assi sono esplosi, dinanzi ad un set di Montury, capace di tirargli un bel trappolone, Messina ha perso il feeling con la partita, la paura l’ha condizionato e nei suoi occhi era svanita la certezza di portare a casa la Picca. Lì doveva cambiare approccio ma non l’ha fatto, il timore di perdere l’ha condizionato.

Quasi morto è riuscito a risalire per miracolo vincendo tre showdown di fila, ma gli Dei del poker l’hanno punito con uno dei finali più drammatici degli ultimi anni dell’European Poker Tour. Gli ultras francesi sono usciti da Portomaso con la coda tra le gambe, mentre gli italiani ancora presenti si complimentavano con Montury.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI