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Assopoker intervista Alfio “aLFiosNob” Battisti, stella nascente del poker italiano

Alfio Battisti, reduce dall'ottimo secondo posto all'EPT VarsaviaGià noto da tempo negli ambienti del poker online, Alfio “aLFiosNob” Battisti è recentemente salito alla ribalta anche della cronaca live dopo l’ottima prestazione offerta alla recente tappa di Varsavia dell’European Poker Tour,

nella quale il primo “supernova elite” della piattaforma italiana di PokerStars ha sfiorato da subito la vittoria terminando al secondo posto per un sostanzioso premio di ben 200.520 euro.

Siamo quindi andati a fare due chiacchiere con lui, scoprendo un ragazzo maturo e deciso ed un player dalle idee piuttosto chiare.

Assopoker (da adesso AP): Allora Alfio, innanzitutto come ci si sente ad aver centrato il secondo posto nel tuo primo EPT?

Alfio “aLFiosNob” Battisti (da adesso AB): Sono contento di aver fatto un risultato del genere,del tutto inaspettato,ma al  tempo stesso ho il forte desiderio di ripetermi e se possibile di migliorarlo.

AP: Raccontaci un po’ di te, come hai scoperto il poker e  da quando giochi?
AB: Ho conosciuto il texas 3 anni fa, per puro caso. Stavo consultando un sito internet relativo alle scommesse sportive e mi apparve in pop-up un banner pubblicitario che parlava di Hold’em. Ne fui subito incuriosito anche se non avevo giocato mai neppure il poker tradizionale. Cominciai studiacchiando le regole ed arrivare fino al risultato di Varsavia è stato…come un lampo.

AP: Curiosità, ma il tuo nick da dove salta fuori?
AB: aLFiosNob nasce dall’unione tra il mio nome e il soprannome che mi aveva dato un’amica perché a volte vestivo in maniera un po’ ricercata e comunque in generale mi piace l’abbigliamento firmato e di qualità.

AP: Prima che il poker diventasse il tuo lavoro, cosa facevi per mantenerti?
AB: Ho deciso di fare di questo gioco il mio lavoro due anni fa; prima per mantenermi lavoravo in un bar gestito dai miei genitori ed anche in un forno nella mia città.

Alfio raccoglie le chips dopo una mano vinta: una scena vista molte volte a Varsavia

AP: Possiamo sicuramente considerarti uno specialista degli heads-up, giochi comunque anche ad altro come il cash game o gli MTT?
AB: Sin da quando ho cominciato a giocare ho sempre preferito gli heads-up. Mi attirava molto la sfida dell’uno contro uno: reputo che sia la disciplina più tecnica e nella quale il mio stile di gioco si adatta meglio. Per quanto riguarda gli MTT, li ho sempre giocati ottenendo anche in questi dei buoni risultati. Non prediligo invece il gioco cash, preferisco in generale di gran lunga la formula torneo.

AP: Quale è stato il tuo percorso di crescita negli heads-up? da che livello sei partito e come hai gestito il bankroll?
AB: Ho cominciato con heads-up da 6 dollari rispettando, all’inizio, sempre il mio bankroll. Son passato poi dapprima agli 11$ e poi ai 22$. Quando, però, ad un certo punto mi son reso conto di poter competere con qualsiasi giocatore in questa disciplina, ammetto di aver giocato anche fuori bankroll ed il mio coraggio e la fiducia in me stesso mi hanno portato verso buy in molto alti.

Alfio in allin al tavolo finale di Varsavia. Sullo sfondo il futuro vincitore Benzimra

AP: Cosa hai provato quando hai giocato la tua prima partita da 5000$ di buy-in?
AB: Ero molto emozionato ed oltretutto anche fuori bankroll. Nonostante ciò mi sono impegnato per esprimere il mio miglior poker. Le prime partite da 5600 dollari le ho giocate, comunque, usando l’accortezza di farlo contro giocatori che su Sharkscope risultavano in netta perdita.

AP: Come affronti la varianza e i tilt? I tuoi risultati ai tavoli da gioco influenzano anche la tua vita privata?
AB: Ho capito con l’ esperienza che il tilt è una brutta bestia e va affrontata con la consapevolezza dei propri mezzi evitando quindi di variare il proprio gioco il meno possibile in fasi negative. La varianza è un concetto simile ma più subdolo: ti senti dentro qualcosa che non va come un dolore latente e questo incide a volte sul mio umore. Cerco tuttavia di non mostrarlo in modo che non venga colto dalle persone che più mi stanno vicine ed a cui più tengo.

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AP: Chi pensi siano i migliori giocatori heads-up online, siano essi italiani o stranieri?
AB: L’unico italiano che gioca heads-up a livelli alti è Dario Minieri e penso che non servano parole per descrivere questo grande campione che, al tempo stesso, si sta dimostrando anche un grande amico. Tra gli stranieri senza dubbio adonis112 e genius28 che giocano entrambi su PokerStars.com

Alfio al centro fra l'amico Dario Minieri, vincitore dell'high roller, e Luca Pagano, quarto al Main Event

AP: A proposito di Dario Minieri: hai detto di essere un suo ottimo amico. Ti confronti con lui su questioni tecnico/strategiche?
AB: Sì, devo ammettere che qualche volta io e Dario ci siamo ritrovati a confrontarci su una giocata in particolare analizzandola nel dettaglio ma, in linea di massima, le nostre chiacchierate esulano dall’ argomento poker.

AP: Quali obiettivi ti sei posto come giocatore professionista?
AB: Beh il mio obiettivo,come quello di tutti i giocatori che praticano il poker, è vincere un braccialetto WSOP il prima possibile.

AP: Con le tue vincite hai comprato qualcosa di veramente “ballas”?
AB: Oltre ad avere investito molti soldi, ho comprato una macchina nuova e sto comprando una casa.

AP: Prossimo impegno live?
AB: Penso di partecipare all’IPT di Sanremo e sto valutando se andare in Portogallo per l’EPT subito dopo.

AP: Bene Alfio, augurandoti naturalmente un futuro ricco di fama e successo, vuoi aggiungere qualcosa a cui tieni particolarmente?
AB: Oltre a ringraziare te e tutti gli utenti di Assopoker, vorrei rivolgere un particolare saluto innanzitutto alla mia città (Latina scalo) e a tutti gli amici che hanno creduto in me fin dal primo momento. E poi vorrei dedicarne uno speciale alla mia dolce fatina!

Emiliano “nimitz” Cocco

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