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Daniel Negreanu: il primo braccialetto non si scorda mai

E’ tempo di ricordi per Daniel Negreanu. Il pro di PokerStars – dalle pagine di Deal Me In – ricorda con affetto la prima volta in cui è riuscito ad imporsi in un evento delle World Series Of Poker, quando il canadese aveva solo 23 anni. Era il 1998, ma per Daniel quell’anno non era cominciato bene: ‘In gennaio, al Rio Carnival of Poker, avevo perso delle grosse somme di denaro giocando al $ 75/ $ 150 Limit Hold’em, così quando arrivarono le WSOP non mi era rimasto molto denaro. Avevo vinto tre tornei di Limit’Hold’em prima di arrivare a quelle WSOP, ma avevo anche stackato le persone sbagliate e non avevo gestito bene i miei soldi’. Errori che quindi capitano anche ai migliori, specie in gioventù.

Ma nella vita tutto può accadere, specie in una città come Las Vegas: ‘Arrivai a Vegas e iniziai a conoscere un po’ di gente del posto. Fra questi c’era un dealer che aveva da poco lasciato la professione per dedicarsi al gioco che era particolarmente amichevole. Il suo nome era Mike Matusow’.

I due decisero così di giocare un satellite da 200$ per vincere la qualificazione all’evento da 2.000 $ Pot Limit Hold’em che si sarebbe svolto il giorno seguente nell’ambito delle WSOP. Al tavolo finale rimangono quindi in tre: Daniel Negreanu, Mike Matusow e Todd Brunson: ‘Mi proposero un deal, in base al quale ciascuno avrebbe preso 500 $ e il vincitore gli altri 500 $. A quei tempi il mio bankroll era di 2800 $, quindi accettai subito. Nell’heads up finale sconfissi Brunson, il quale mi lanciò una fiches da 500 dollari e mi disse che con quella si comprava una quota per il torneo a cui avevo appena vinto l’accesso’.

Una bella iniezione di stima, per il giovane Daniel: ‘Non avevo in mente di partecipare, ma mi dissi che se Todd Brunson aveva la fiducia di dare 500 $ ad uno sconosciuto per giocare, allora avrei dovuto farlo’. E fu così che Negreanu si trovò per la prima volta seduto ad un tavolo delle WSOP: ‘Sarei stato entusiasta anche solo di finire In The Money. Prima ancora che me ne accorgessi ero ITM, poi con soli due tavoli rimasti, infine al tavolo finale!’.

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Un tavolo finale che difficilmente Daniel Negreanu potrà scordare: ‘C’era anche Chris Ferguson a quel tavolo. Finii in heads up contro un giocatore inglese, Dominic Bourke, e non avendo mai giocato un heads up al Pot Limit Hold’em, non avevo una chiara idea di quello che stessi facendo, mentre invece il mio avversario sembrava averla’.

E l’epilogo fu da cardiopalma: ‘Finimmo all in, io avevo a q mentre lui aveva j 10. Il flop fu q j 3 quindi ero avanti. Poi il turn fu un’altra picche. Al river scese una carta nera, un sei, e purtroppo non riuscivo a vedere se fosse una picche oppure no. Quindi alzai lo sguardo e vidi le persone che alzavano le mani e gridavano. Solo allora capii che avevo vinto’.

In quel momento, un Daniel Negreanu incredulo diventava il più giovane vincitore di un braccialetto alle WSOP, e iniziava il suo cammino nel mondo del poker che adesso tutti ben conosciamo.

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