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Duhamel e la sua maglietta a luci rosse

johathan-duhamelChi vorrà vincere il braccialetto ed il titolo di campione del mondo, tra tre giorni, dovrà fare i conti con Jonathan Duhamel, il chipleader. Il 23enne player sponsorizzato da PokerStars fino a questo momento è stato il dominatore del Main Event WSOP e dopo quattro mesi di lunga attesa, cercherà di far valere il suo big stack: 65,9 milioni di chips che potrebbero travolgere gli altri otto presenti al tavolo.

Il secondo, John Dolan porta in dote 46,2 milioni ed è seduto alla sua destra. Per il canadese sarà un indubbio vantaggio ma dovrà guardarsi le spalle da Michael Mizrachi che è posizionato alla sua sinistra. Il momento chiave della sua leadership è stato durante la “bolla”, quando erano rimasti in 10 players: “”Ho potuto giocare il tavolo finale proprio in quel frangente – dichiara Duhamel – , ero  pompato e concentrato sul mio gioco. Potevo andare avanti per altre 15 ore”.

A dire il vero, anche Jonathan, come tutti (o quasi) i November Nine, è stato baciato dalla dea bendata durante il torneo, come è naturale che sia in otto giorni di action. La mano incriminata lo ha visto scoppiare la coppia di assi di Matt Affleck con JJ in mano, chiudendo al river una scala e aggiudicandosi un piatto da 42 milioni di chips nel day 8.

Quale sarà il suo atteggiamento al final table? “Sono un giocatore aggressivo – afferma sul blog di PokerStars – ma ho un’indubbia qualità: riesco a gestirmi e mantenere sempre la calma. Difficilmente vado in tilt. Però ho il difetto di voler aggredire i giocatori mediocri senza tener conto dele loro mani. Devo rispettare tutti i miei avversari”.

L’uomo del Quebec – al contrario degli altri November Nine – ha scelto una strategia di avvicinamento diversa al grande appuntamento: in questi quattro mesi di lunga attesa, ha limitato le sue apparizioni nel circuito professionistico live, ed ha preferito prepararsi nella quiete di casa, giocando online su PokerStars. Ha affinato le sue strategie su internet, prendendosi anche qualche pausa dal poker, dedicandosi da buon canadese, alla sua seconda passione: l’hockey su ghiaccio.

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Jonathan ama la sua terra: “Ora ho la possibilità di mettere la mia bella città di Boucherville sulla mappa, e farò tutto il possibile per realizzare questo sogno. Mai andrei a vivere altrove:  non baratterei questa possibilità con nessuna altra cosa”. Neanche 8,9 milioni di dollari?

In questi giorni, per sopravvivere al frastuono e alla frenesia di Las Vegas, è accompagnato da tutta la famiglia, con in testa la sorella, i genitori ed i nonni, per quello che potrebbe essere l’appuntamento con la gloria. A sentirlo parlare, sembra un ragazzo tutto casa e poker, ma a giudicare dalla maglietta del Red Light District di Amsterdam (il quartiere a luci rosse della capitale olandese) che indossava a luglio, davanti alle telecamere ESPN, non si direbbe proprio. E’ il suo portafortuna che lo accompagnerà – con ogni probabilità – anche durante il final table.

duhamelIn realtà, il re dei November Nine ha una mentalità ribelle e cosmopolita e vuole giocare a poker e viaggiare tranquillo in tutto il mondo, con Boucherville sempre nel cuore. Ha scoperto il poker a 16 anni: “grazie al mio migliore amico e da quel momento è stato subito amore a prima vista”. Ha mollato gli studi di economia e finanza per il poker online: “Contro il parere dei miei genitori ho deciso di lasciare il college”. Ed i fatti gli hanno dato ragione.

Se in rete è riuscito a realizzarsi, nel  live ha ottenuto risultati alterni fino a luglio. Quest’anno ha centrato due in the money alle WSOP e la molla che gli ha fatto scattare qualcosa nella testa, è stato il 15esimo posto nell’evento 2.500$ No Limit Hold’em: “sapevo di essere forte e di poter battere chiunque ma quel risultato mi ha dato una fiducia che prima non avevo: mi ha consentito a giocare con la testa giusta il Main Event”. Il suo piazzamento più importante è il decimo posto all’EPT di Praga del 2008, vinto da Salvatore Bonavena. Speriamo che il canadese continui a portare fortuna ai colori azzurri…

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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