Harrington on Hold’em, Volume 1: Strategic Play
di Dan Harrington e Bill Robertie
Dan Harrington non ha solo vinto il World Series of Poker nel 1995, ma ha collezionato un posto al tavolo finale dello stesso evento nel 1987, ed è stato, per due anni consecutivi (2003 e 2004), tra i primi quattro nelle edizioni con maggior affluenza di giocatori.
“Action Dan”, il simpatico nickname che qualcuno gli ha appioppato per via del suo gioco solido, ha collaborato con il famoso campione di backgammon, nonché autore, Bill Robertie, per presentarci alcune sue considerazioni sul come giocare i tornei no-limit di Texas Hold’em. Ed aveva così tanto da dire e raccontare che c’era materiale per scrivere due volumi.
Il primo volume, un “mattone” di circa 400 pagine, si focalizza maggiormente sugli aspetti concernenti lo svolgimento della prima parte dei tornei. Nel secondo volume troverete argomenti più avanzati, situazioni particolari, e come adeguare la giusta strategia man mano che si avanza nel torneo.
Il testo si apre con del materiale introduttivo. Si nota subito che i due autori si riferiscono maggiormente a giocatori che hanno già un po’ d’esperienza. Probabilemente, quelli che non hanno mai giocato in questi eventi farebbereo meglio ad iniziare da qualche altro testo. Subito dopo la breve introduzione, si passa a parlare di alcuni consigli teorici. Vengono esaminati i più comuni stili di gioco, i tipi di tornei. Troviamo consigli su come scegliere il tavolo giusto, e informazioni sulle probabilità e analisi delle mani. Il tutto a un livello introduttivo, ma comunque necessario.
Lo stile descrittivo e lineare e facilmente comprensibile e le informazioni vengono presentate in maniera corretta e precisa. Le ultime 200 pagine coprono argomenti che chiunque di noi si aspetterebbe di trovare in un libro del genere. Gli autori esaminano il gioco delle mani ad ogni singolo round. Queste sezioni sono ricche di esempi e il lettore viene guidato passo-passo attraverso un’attenta analisi di molte situazioni reali.
Nonostante altri tentativi da parte di molti scrittori, Harrington dimostra chiaramente di sapere come giocare certe mani è perché conviene agire in un certo modo. Quale miglior maestro allora? Unico piccolo appunto: forse in alcune parti mi sarebbe piaciuto avere maggiori informazioni su alcune delle situazioni proposte.
Resta il fatto, comunque, che l’analisi svolta nel testo è notevole. Il testo rappresenta un’eccellente opportunità per aspiranti campioni di poker di catapultarsi nella mente di un vero giocatore. Gli esempi sono ottimi e, anche se principalmente orientati al gioco nei tornei, forniscono ottimi spunti anche a chi frequenta i tavoli no-limit cash game.
In conclusione, il miglior libro che abbia mai letto negli ultimi tra anni (e ne ho letti davvero tanti). Scrittura chiara, analisi precisa, e molti argomenti stimolanti. Forse non il meglio per i principianti, ma sicuramente ottimo per i giocatori di livello intermedio e avanzato.