A Macao è sempre più tempo di “vacche grasse”, quando si parla di gioco. “Gambling” è ormai la parolina magica di una enclave che è divenuta una spaventosa macchina da soldi, e per la quale le previsioni sono eloquenti: entro la fine del 2011 si calcola che l’industria del gioco di Macau raggiungerà un movimento d’affari pari a 5 volte quello di Las Vegas!
Sembra fantascienza, invece tutto è possibile quando i 33 casinò sparsi per tutta la zona hanno totalizzato, nel solo mese di aprile, entrate per circa 2,56 milioni di dollari americani. Un dato incredibile ma vero, corrispondente al quarto record d’incassi in 5 mesi: in percentuale è 44,5% in più sullo stesso periodo del 2010.
Il mondo dei casinò di Macao riesce dunque a superare le previsioni dei migliori analisti finanziari, che avevano calcolato un aumento atteso del 29% nel 2011 rispetto ai 23,5 miliardi di dollari incassati nel 2010. Solo nei primi 4 mesi dell’anno in corso, il totale delle case da gioco dell’enclave cinese ha generato incassi per 9,87 miliardi di dollari, ben il 43,3% in più sul periodo gennaio>aprile 2010.
Ma non basta, perchè gli analisti prevedono un nuovo record in arrivo per il mese di maggio. Questo continuo boom – secondo quanto si apprende da fonti finanziarie – ha inoltre una funzione “calmierante”: il governo centrale cinese da tempo ha espresso l’auspicio per una industria turistica meno sbilanciata verso il gambling, e ogni eventuale segnale di cedimento dell’industria del gioco verrebbe colto al volo per spingere verso un turismo più moderato.
Tuttavia, a guardare le cifre e il continuo viavai di campioni come Patrik Antonius, Tom ‘durrrr’ Dwan e Phil Ivey dalle case da gioco di Macao con i loro invitanti tavoli high stakes, pare che questo auspicato declino sia quantomai lontano. Per la disperazione – tra l’altro – della lobby dei casinò di Las Vegas…