Vai al contenuto

Poker online USA: i players vincono la battaglia politica

poker-online-stati-unitiTutto il mondo guarda alla possibile legalizzazione del poker online negli Stati Uniti, ma secondo la Poker Player Alliance (PPA), l’associazione dei giocatori, il progetto di legge del Senatore Harry Reid è fallito. I players sono riusciti a tamponare l’offensiva della potente lobby dei casinò di Las Vegas che volevano sbarcare su internet, sabotando la ‘scomoda’ concorrenza delle room come PokerStars e Full Tilt Poker.

John Pappas, direttore esecutivo dell’associazione dei giocatori,  ha dichiarato che è  ‘definitivamente morta’ la proposta di legge presentata da Reid, Senatore del Nevada. Secondo la PPA infatti, il leader della maggioranza al Senato non è riuscito ad inserire il suo progetto nei tagli fiscali, in parte già approvati mercoledì scorso, in accordo con il partito dell’opposizione.

Proprio i Repubblicani, dal gennaio 2011 prenderanno possesso della maggioranza della Camera, in virtù delle recenti elezioni. E secondo la Poker Player Alliance (PPA), non saranno inclini ad approvare la nuova legge, nettamente a favore dei casinò di Las Vegas e penalizzante nei confronti delle room online. Reid, leader dei Democratici in Senato, essendo molto influente nel suo partito, proverà un ultimo colpo di coda entro la fine dell’anno, con i deputati che sono in scadenza di mandato, quelli che in gergo ‘politichese’ e giornalistico, vengono denominati  ‘anatre zoppe’.

Il Senatore proverà in questi giorni il colpo a sorpresa?  E’ consapevole che i Repubblicani tendenzialmente sono contrari a legalizzare il gioco online perché storicamente  sensibili alle conseguenze della ludopatia e temono l’influenza negativa del gioco d’azzardo (in particolare casinò online) e delle scommesse sportive, soprattutto tra i più giovani. E sono appoggiati dalle leghe professionistiche come NFL (football americano) e NBA (basket). Due anni fa, fu reso noto in Senato, proprio dal partito conservatore, una falsa ricerca (in realtà mai avvenuta) sulle conseguenze del betting nei College.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

La PPA però ha un peso politico sempre più crescente, rappresentando ben 1,2 milioni di giocatori (pochi anni fa gli iscritti erano solo 50.000) ed avendo molti sponsor potenti ed alleati preziosi come PokerStars e Full Tilt Poker (i cui maggiori azionisti sono quasi tutti noti players ad iniziare da Howard Lederer, in questi mesi,  protagonista di importanti incontri con influenti rappresentanti del partito Democratico ed anche di collaboratori del presidente Obama).

Le lobby del poker online vogliono una regolamentazione per un semplice motivo: attualmente negli Stati Uniti, le norme UIGEA (volute dai Repubblicani) rendono sempre più difficoltose le transazioni bancarie e finanziarie verso i siti di gioco online. Le conseguenze sono disastrose per il mercato, visto che gli utenti meno esperti non riescono ad accedere con facilità alle modalità di pagamento e apertura conti di gioco su internet. Per questo motivo, da diversi anni, l’industria del gambling in rete non dà segnali di crescita negli USA, soprattutto per la mancanza di nuovi utenti che sono disincentivati a giocare.

Con ogni probabilità, ritornerà in auge, il vecchio progetto di legge di Barney Frank, il Senatore Democratico che vanta importanti e strategiche amicizie tra il partito Repubblicano. E’ una partita a scacchi che il potente Senatore dei casinò di Las Vegas, Harry Reid sta perdendo. Scacco al re? Vedremo, lo spettro dell’anatra zoppa democratica è in agguato fino al 31 dicembre.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI