Poker online
Il poker è un gioco basato sull’abilità e non sulla fortuna, tanto da poter essere paragonato al baseball: a questa conclusione è giunto Steven Levitt, professore di economia alla Chicago University che ha condotto uno studio incrociando i dati delle World Series Of Poker 2010 con quelli della Major League Baseball statunitense.
Coautore di un bestseller come “Freakonomics” – che ha venduto milioni di copie nel mondo e da cui è stato tratto anche un film – Levitt ha evidenziato come alle scorse WSOP i giocatori considerati fortemente skillati siano stati in grado, mediamente, di saper conseguire un guadagno pari al 30% del denaro investito, mentre coloro che vengono classificati come giocatori meno abili riportano perdite medie pari al 15%.
Analizzando i dati della MLB a partire dal 2007, Steven è riuscito a sottolineare come “le squadre capaci di raggiungere i playoff nella stagione precedente sono riuscite a vincere il 55,7% delle partite disputate contro team incapaci di raggiungere i playoff l’anno prima“. Un numero non poi così alto per un gioco che tutti vedono come basato sull’abilità, sembra suggerirci l’autore.
La conclusione, pertanto, è la seguente: “Per questa ragione, la prevedibilità dei risultati per giocatori prese a coppie in un torneo di poker è simile a quella fra le squadre della Major League Baseball. Dal momento che quest’ultimo viene giudicato senza alcun dubbio come un gioco basato sull’abilità, alla luce dei dati la stessa conclusione dovrebbe valere per il poker”.
Certamente si tratta di affermazioni che faranno discutere, non soltanto negli Stati Uniti, dove tuttavia il dibattito in questo senso è più caldo che mai, dal momento che la legalizzazione del poker online passa in modo ineludibile proprio da questo punto.
Visto che l’autorevolezza dell’autore non è in discussione, vedremo se lo studio condotto da Steven Levitt potrà costituire un tassello in favore della causa dei giocatori a stelle e strisce.
