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Fabio Coppola: ‘ecco le pagelle degli italiani e tra i November 9…’

Fabio Coppola, il nostro insider di Las Vegas, ha indovinato quasi tutti i pronostici sulle WSOP, palesati su Assopoker in tempi non sospetti. Fabio ci regala in questa intervista alcuni retroscena interessanti (Dario Sammartino ha pulito i tavoli cash del Bellagio, per esempio), chicche sui big (Antonius, Dwan e Hansen) e traccia un bilancio dei giocatori azzurri, con i quali è stato 40 giorni a stretto contatto.

Fabio, iniziamo da te: hai sfiorato il braccialetto, il tuo bilancio non può che essere interessante in queste World Series.

Si, è molto positivo, considerato il fatto che ho partecipato solo a 6 eventi, credo di avere un R.O.I altissimo.

Sei molto amico del Pesca e avevi previsto un suo exploit in questa edizione.

Per quanto riguarda Pescatori, non parlerei di riscatto, ma di conferma di un campione. A volte guardare i numeri dall’esterno può ingannare un pò i lettori: Max solo quest’anno ha fatto 5 ITM, con un bel quinto posto, ma quello che la gente non sa è che uscito in bolla in altre 3 occasioni. L’anno passato il Pesca fece tre bolle importanti e sfortunate considerando quella da 100.000$ nel Championship.

Considerando la fiducia che hai nel Pirata, hai mai considerato di prendere delle sue quote?

Io personalmente lo sponsorizzerei con i miei soldi, ma è difficile strappargli delle percentuali.

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Phil Ivey e Fabio Coppola durante il Main Event WSOP

Anche con Negreanu hai fatto bingo.

Il mio amicone Daniel è stato un grande, credo che se non avesse fatto bene nel One Drop, si sarebbe impegnato molto di più  nel Main: forse era un po’ stanco e appagato .

Facciamo un gioco simpatico. Diamo un voto agli azzurri: partiamo da chi è stato il migliore secondo te. Preferenze? 

Massimo dei voti a Suriano per un’ impresa incredibile: non ci sono parole per descriverlo, considerato che ha vinto contro dei mostri.

Mustacchione.

Un bel 9. Per la sua annata gli darei 11 o 12. Lol.  L’unico dispiacere è che il “bomber” doveva concludere con un bel bracciale: avevo previsto se non sbaglio 3-4 deep run. Potete chiamarmi Fabio Nostradamus…

Sammartino.

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Dario si merita un 8 pieno. Ho una profonda stima nel suo talento: a parte ripulire tutti i tavoli cash del “Bellagio”, dall’alto della sua classe, si è concesso 3 ITM a caso, con un final table da paura. Se mettiamo insieme i soldi vinti in carriera dei finalisti, si può risanare il debito pubblico in Italia.

Gli altri?

Voto 9 a Gaetano Preite che si conferma un “animale da Main event” : purtroppo, a causa un paio di colpi sfortunati, non è riuscito ad entrare nei top 50.

Della vecchia guardia?

Voto 10 a Flavio Ferrari Zumbini:  solo per la presenza in generale, gioca poco ma le sue battute e i commenti sono sempre perfetti in ogni situazione.  Poi Max Pescatori si merita un 9, titolare fisso.

La rivelazione azzurra?

Oltre a Suriano, senza dubbio David Bravin (voto 8) per un quinto posto eccellente : venuto fuori dal nulla, ha passato un intero pomeriggio al tavolo del Pesca che mi ha confermato la bontà del giocatore.

La promessa per il futuro?

Gianfranco Visalli: anche lui un 8 in pagella, per la sua deep run al Main Event. Sembra avere le carte in regola per arrivare a grandi risultati.

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Un talento che secondo te non è riuscito ancora a raccogliere risultati di prestigio?

Non posso ignorare il mio “fratello” Silvio Crisari che mi ha fatto passare giornate meravigliose  (voto 12). Tanto che a casa mia ho nominato la stanza degli ospiti, Silvio’s room. E’ fortissimo nel No Limit: non gioca abbastanza tornei per fare vedere il suo reale valore.

Un voto alla simpatia?

Voto 8 allo zio Michele Limongi.

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Ivey in compagnia del tifoso italiano Marco Caregabi Della Vecchia. Sullo sfondo Fabio Coppola

Il tifoso che merita di essere citato per essersi distinto al Rio?

Marco Caregabi Della Vecchia (voto 10): si è presentato al mio final table e dal nulla ho scoperto la sua grande passione per il poker: avvolto in una bandiera tricolore, era lui a infuocare gli spalti, conosceva tutti noi per nome e cognome, è stato fantastico.

La rivelazione tra gli stranieri?

Senza dubbio Dan Sindelar: lo vedo favorito per la vittoria del tavolo finale del Main Event. Lo conosco bene, “siamo compagni di banco” qui a Vegas: come me grinda i tavoli cash e ci incrociamo a qualche torneo ogni tanto. Vi assicuro che è fortissimo. Non a caso, si è laureato come November Nine.

Sei molto vicino ai manager di Caesars: ma cosa bolle in pentola per le WSOP in futuro soprattutto per l’edizione europea?

Le WSOP non si sposteranno credetemi, è una certezza, sono solo voci di corridoio…

In queste World Series molti big non si sono presentati. Durrrr si è visto solo in modo sporadico, come mai?

Tom Dwan, come Gus Hansen, hanno disertato le WSOP per un semplice motivo: per loro non è EV+ giocarle.

Antonius perché non ha giocato il One Drop? Hai avuto occasione di parlare con Patrik in questo periodo?

Durante la finale di Coppa del Mondo sono stato a casa sua, in compagnia  di una delle “nuove leve” di Vegas, il mio amico Diego Roberti. Patrik mi ha detto che non lo ha giocato  a causa “delle tasse e di una rake eccessiva”. Per quanto riguarda gli altri tornei, mi ha detto che non gioca un evento, a meno che non ci sia un premio di minimo 1 milione riservato al primo classificato. Non snobba gli MTT, ma per un giocatore high stakes come lui, certe scelte sono comprensibili, ragion per cui gli piace giocare cash o tornei in Australia dove non deve pagare tasse…

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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