Vai al contenuto

Max Pescatori difende le sue scelte e svela “stavamo per prendere Jacobson”

Ancora più carico ed entusiasta di ieri, Max Pescatori è sempre più calato nei panni di manager del team italiano nella GPL. I suoi Rome Emperors stanno prendendo forma con due pezzi da novanta come Mustapha Kanit e Dario Sammartino, con l’aggiunta di qualità di Tim Adams e quella solo in apparenza a sorpresa di Walter Treccarichi.

“CESARINO? CI STA, POTEVO SCEGLIERLO ANCHE PER SECONDO”

Nella nostra chiacchierata post draft day partiamo proprio dalla scelta di “Cesarino”, l’ultima delle 48 pick a cui abbiamo assistito ieri, e che Max difende con le unghie e coi denti: “Di sicuro ci saranno critiche ed è anche bello che ci siano. Ma perchè Cesarino non dovrebbe fare parte del team? Se guardi il ranking GPI, che è ormai riferimento di tutti, c’è Musta, c’è Sammartino, poi ci sono io e dopo di me c’è Treccarichi. Alla fine non posso dire se ci sono i giocatori più forti, ma se prendiamo – come è giusto che sia – il GPI come punto di riferimento, abbiamo i 4 più in forma, i più forti in questo momento. E poi mi sembrava giusto dare una possibilità a un giocatore che magari non ha vinto come altri in Italia, ma che sta crescendo. Cesarino viene dal suo anno migliore, sta salendo nei ranking e da un punto di vista della chimica di squadra è perfetto, perchè va d’accordo con tutti.”

E quando dice “tutti”, Max non intende solo gli italiani: “Non so se avete sentito ma quando l’ho annunciato, in sala ci sono stati diversi che hanno esultato. Questo è stato molto bello e mi ha anche confortato”.

Sì, perchè in realtà qualche dubbio Max ce lo aveva prima di chiamare Treccarichi, ma non relativo ad altri italiani: “Qualche dubbio l’ho avuto perchè c’erano alcuni americani fortissimi che erano ancora disponibili. Per esempio c’era Scott Clements, con cui ho giocato un sacco e che stimo molto, mi dispiace che non sia stato scelto. Però ripeto: era giusto scegliere un giocatore italiano, 4° azzurro nel GPI e che continua a migliorare.”

Anzi, Max legittima ancora di più la scelta svelando un retroscena: “Se mi avessero soffiato Sammartino, probabilmente al secondo round avrei preso Treccarichi, per guadagnare tempo da spendere per selezionare il terzo.”

Walter Treccarichi con Dario Sammartino, Mustapha Kanit e Davide Marchi
Walter Treccarichi con Dario Sammartino, Mustapha Kanit e Davide Marchi

“MI HANNO SOFFIATO JACOBSON, MA ADAMS È UN TOP”

Esaurito l’argomento “Cesarino”, passiamo alla scelta forse più inaspettata in assoluto, fra quelle di Pescatori: Tim Adams. Il quadricampione del mondo (e testimonial di Lottomatica anche in tutto il 2016) spiega le ragioni di questa pick: Tim Adams è stata una scelta un po’ di tutti e tre. Io ovviamente sapevo già di poter contare su Mustapha Kanit, poi ho detto a Sammartino “se non ti scelgono ti prendo io”. Come detto, se lo avesse scelto qualcun altro avrei virato subito su Treccarichi. Però è stato meglio così, perchè ho potuto contare su Sammartino al secondo giro.”

CVai alla diretta streaming EPT Montecarlo

Tuttavia, il primo obiettivo dei Rome Emperors per la terza scelta era un altro, e Max Pescatori ce lo svela in anteprima: “Eravamo d’accordo su Martin Jacobson, ma ce lo hanno soffiato proprio davanti scombinandoci i piani (Scelto da Montreal con il n.23, Max sceglieva con il 24 e il 25, ndr). Comunque c’erano alternative e Adams era già nella rosa ristretta dei nomi che avevamo selezionato, così abbiamo optato per lui.”

Tim Adams
Tim Adams

L’IMPORTANZA DELLA CHIMICA

Il pirata tiene poi a sottolineare un aspetto fondamentale, nel comporre il team: “Un problema di cui devi tener conto è il fatto di avere una squadra unita. Devi avere il rispetto di tutti e allo stesso tempo andare d’accordo con tutti. Questo è importante perchè il poker è un gioco mentale, quindi se prendo qualcuno con cui non vado d’accordo aumenta il rischio di distrazioni e in generale di non fare le cose al meglio. Ricordiamo che è una team competition, in cui sei lì a combattere ma devi anche supportare psicologicamente il tuo compagno. Per questa ragione devi prendere qualcuno che sia rispettato da tutti ma anche molto forte.”

I TRE MINUTI? POSSONO ESSERE POCHISSIMI!

Detto delle scelte, chiedo a Max un parere sullo show di ieri e lui coglie l’occasione per ribadire di non essere d’accordo con alcune delle mie critiche, pur rispettandole. “Quando parli di tempi morti non credo che tu abbia colto in pieno il punto. Dici che tre minuti di clock sono troppi, ma in realtà possono anche essere pochissimi!”

L’esempio che Pescatori porta è proprio quello della mancata scelta di Jacobson: “Ci avevano appena preso Martin da sotto il naso e ti assicuro che, in quei momenti, i tre minuti sono volati. Li ho trascorsi al telefono con Musta e Dario, perchè mi pareva corretto valutare le scelte con le star del team.”

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Pescatori promuove anche la formula e i commentatori, che per lui erano importanti “anche perchè ci permettevano di intuire quali scelte potevano fare gli altri, e regolarci così di conseguenza.”

Martin Jacobson
Martin Jacobson

NEL DRAFT NBA DOPO IL 12° NON LI CONOSCE NESSUNO. QUI INVECE…

Max difende anche il format da eccessivi paragoni con le leghe professionistiche americane: “Bisogna ricordare sempre che questo è il primo anno! Nonostante ciò hanno fatto le cose in grande, eravamo sistemati in un super hotel e anche il draft “sapeva di draft”, te lo assicuro.”

Anzi, secondo il Pesca era per certi versi anche più interessante: Nel draft NBA, dopo il 12° non li conosce quasi nessuno. E anche se facessimo un draft, che ne so, sulle primavere delle squadre di calcio italiane, anche chi segue quei campionati ne conoscerebbe ben pochi. Invece qui anche al terzo e quarto giro si potevano scegliere giocatori incredibili!

GLI ALTRI TEAM E LA SFIDA DI ROMA

Infine, una parola sugli altri team e una sfida. “Hanno allestito bei team, anche quelle che hanno player non troppo conosciuti come il caso evidente di Hong Kong.

Non a caso Max menziona il team di Celina Lin, che ha selezionato giocatori in grado di fare presa sul mercato cinese e asiatico. Perchè in fondo, l’obiettivo comune quale è? Alla fine siamo tutti qui per promuovere il poker in modo positivo e avere giocatori forti. E poi, non puoi mai sapere chi darà tutto e chi si rivelerà più adatto a questo tipo di competizione. Per dire, io farei un challenge: siamo sicuri che Musta farà più punti di Sammartino o anche di Treccarichi?

In fondo sono dinamiche nuove per tutti e siamo qui per portare i Rome Emperors in cima al mondo. Io sono convinto che lo faranno, Adams è un’ottimo straniero e vi convincerà. D’altra parte, chi conosceva Kalinic? Eppure, guarda quanti gol ha fatto quest’anno!”

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI