Vai al contenuto

Michele Tocci: “WSOPE emozione unica e nessun rimpianto, ma quel 2 di picche…”

Poco meno di una settimana fa, è andato vicinissimo al sogno di qualunque giocatore o appassionato di Texas Hold’em: vincere il Main Event delle WSOP, anche se in versione Europe. Il terzo posto da 639.000€ rimane di gran lunga il miglior risultato di sempre per il 36enne Michele Tocci, che oggi ripercorre insieme a noi questa esperienza, in una intervista esclusiva.

WSOPE Main Event 2023, parla Michele Tocci: “resto un cash gamer, ma le WSOPE sono state un’emozione unica”

Dopo avergli lasciato qualche giorno di stacco da tutto, intercetto Michele Tocci al telefono. Nel frattempo è tornato nella sua Rossano, in provincia di Cosenza, tra i suoi affetti. Il ricordo di quanto accaduto a Rozvadov, però, è ancora fresco, freschissimo. Iniziamo a parlare e Michele racconta tutte le emozioni vissute, fino all’ultima sfumatura.

Il Main Event “freerollato”

I blogger delle WSOP hanno detto che ti eri qualificato con 230€. Ma è corretto?

“Non proprio, nel senso che a febbraio ero arrivato terzo a un torneo che metteva in palio diversi ticket per il Main WSOPE (European Poker Sport Championship da 230€, Tocci 3° per 19.000€ + ticket da 10.350€, ndr). Così mi ero guadagnato l’accesso a questo torneo già da 7 mesi.”

Tu sei abbastanza di casa, a Rozvadov. Ci eri andato appositamente per questo evento?

“No, in realtà ci vado molto spesso perché sono un regular di cash game, in genere tra il 5/10, 10/25 eccetera. Al King’s mi sono sempre trovato molto bene, e non solo perché ci sono italiani nello staff come Federico Brunato e altri: in generale ci sanno fare coi giocatori, anche perché nei dintorni del King’s non c’è molto altro da fare e allora vai lì davvero solo per giocare.

Generalmente vado più spesso in concomitanza con vari festival, perché c’è più action ai tavoli cash. Poi certo, ai tornei più importanti in genere ci provo, e qualche volta è andata bene anche se rimango cash gamer.”

Hai venduto quote, per questo Main?

No, anche perché il ticket era vinto, a Rozvadov ci vado comunque e in tal senso non ho trasferte da ammortizzare, appunto perché non ci vado appositamente per i tornei. Quindi ho deciso di giocarmi la mia chance…”

Se ho venduto quote per il Main? No, il ticket era vinto e a Rozvadov c’ero già per il cash game”

(Michele Tocci)

Il torneo e il peso di quel 2 di picche

A questo punto mi verrebbe da chiederti eventuali rimpianti o mani di cui vai particolarmente fiero, ma obiettivamente il pensiero non può che andare a quel 2 di picche al turn…

“Vincendo quel colpo (66 vs 22 di Tsai e 2 al turn, ndr), sarei arrivato in heads up. Dunque, quella carta ha spostato almeno 252.000€. Ma potrebbero essere anche di più, chissà come sarebbe andata in heads up…

Non ho particolari rimpianti, credo bene o male di aver fatto tutto quello che dovevo fare, e diversi amici regular con cui mi confronto spesso per dinamiche MTT me lo hanno confermato. Poi va sempre messo nella dovuta considerazione il fattore del logorio psicofisico, perché giocando 14 ore al giorno per tanti giorni, a quei livelli e con quella posta in palio, un po’ di stanchezza affiora.

In generale, nel day 3 e day 4 sono stato spesso short, a 15 left io e Dario (Sammartino, ndr) ci incoraggiavamo a vicenda perché eravamo gli ultimi nel count, poi a lui è andato tutto male. Invece io, dopo quel colpo a 10 left in cui faccio triple up con 99 contro QQ di Neugerbauer e 9 turn, ho iniziato a pensare che potevo davvero farcela.”

A 6 left eri anche diventato chipleader, crederci era obbligatorio

Scopri tutti i bonus di benvenuto

“Sì, tanto. Ho anche cambiato strategia, iniziando a limpare anche io per controbattere a quella di Rocco. Poi devono capitare gli incroci giusti, io ripeto credo di non aver fatto errori grossi ma gestire tensione e stanchezza non è semplice.”

Neugebauer ha fatto due hero call stratosferici, uno che ha decretato il final table e uno che gli ha portato il braccialetto. Che idea ti sei fatto di lui?

“Una cosa curiosa è che io, lui e Tsai eravamo stati tantissimo al tavolo insieme, anche nel day 3 e nel day 4. Quindi, a 3 left erano arrivati forse i giocatori con più history tra loro. Devo dire che Neugebauer ha fatto dei bei call, ma questo non mi sorprende più di tanto. Max è uno di quei giocatori che, se pensano di essere avanti, mettono senza eccessivi patemi. Ne ha fatti anche altri di hero call, nel torneo, e non tutti sono andati così bene… (ride, ndr). Però sì, è un ottimo giocatore.”

I tornei live tra GTO e tell

Hai detto di aver cambiato strategia. Ma tu sei più per un gioco bilanciato o live è un mondo a parte? E come ti poni nei confronti della GTO?

“Pur essendo e rimanendo un cash gamer, mi piace approfondire le dinamiche MTT e cerco di imparare sempre qualcosa. La GTO l’ho studiata, ma live è un territorio a parte. Ci sono dinamiche e dinamiche, ogni tavolo ha il suo flow specifico e non c’è una verità assoluta, una linea che vada bene sempre. Bisogna sapere deviare dalla GTO e trovare un bilanciamento con l’approccio exploitativo. Ci sono spot, nel poker live, in cui la mossa che tecnicamente sarebbe erratissima è la cosa giusta da fare. Perché magari hai dei tell fisici molto forti che ti portano a prendere quella decisione, ed è quasi sempre quella giusta.”

Cosa cambia nella mia vita con i 640k? Farò la vita che faccio da 15 anni, magari qualche trasferta in più, ma il mio buy-in medio non cambierà.

(Michele Tocci)

I programmi futuri di Michele Tocci

Arrivare terzi a un Main Event WSOP è qualcosa di grosso, lo stesso Tocci ha confermato che è un’emozione indescrivibile e che l’adrenalina che rilascia è qualcosa di unico. Ma cosa cambia, davvero, nella vita di un poker pro? La sua risposta, forse, vi sorprenderà.

639.000€ sono tanti soldi. C’è chi cambia vita, chi magari si mette a giocare gli high roller, chi si ritira e non gioca più. Tu come ti poni, invece? Che cosa cambia questo terzo posto nella vita di Michele Tocci?

“Onestamente non cambierà poi tanto. Voglio dire, con questi soldi è normale che tu sia un po’ più tranquillo, ma per il resto non aspettatevi salti di testa o altro. Continuerò a fare la vita che faccio da 15 anni, girando per giocare cash game e concedendomi dei tornei ogni tanto. Magari farò qualche trasferta in più, ma il mio buy-in medio rimarrà pressoché lo stesso.”

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI