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Samantha Abernathy

Samantha Abernathy: da banchiera più ‘sgamata’ del Monopoli al poker che conta

È tra le giocatrici più hot del momento – e non solo per la sua indiscutibile bellezza: Samantha Abernathy, reduce da uno spettacolare final table all’Aussie Millions Main Event, sta dimostrando una crescita pokeristica esponenziale, che l’ha portata a giocarsela alla pari coi big.

Ormai conosciamo bene il suo personaggio, sempre solare, elegante, gentile nei modi ma al tempo stesso divertente. Quel che non conosciamo ancora bene, però, è la Samantha Abernathy lontana dal tavolo verde: scopriamo dunque le sue origini, che l’hanno portata ad essere la giocatrice che è oggi.

Samantha Abernathy: dal Monopoli… al poker

“Da piccola giocavo tanto all’aperto, ma la sera ci divertivamo con vari giochi da tavolo e di carte, ha raccontato Samantha Abernathy in una lunga intervista a CardPlayer.com. “Rummy, Hearts, Sorry!, Clue, Life e così via. Ogni tanto io e mio fratello avevamo il permesso di giocare alla Playstation. Giocavamo anche a Monopoli in heads-up e io facevo sempre la banca”.

Proprio il Monopoli, secondo la madre, le ha insegnato la durezza al gioco: Era la più sgamata banchiera mai vista. Ho sempre pensato che fosse una ragazza molto sgamata, ma forse è meglio dire che aveva una mente improntata agli affari”.

Karen Foreman, questo il nome della mamma di Samantha Abernathy, ha dichiarato che la piccola Sam faceva soldi con le prop bet sin da quando aveva sette anni: “Che fosse un trucco di magia, una sfida a risolvere il cubo di Rubik a occhi chiusi o una sfida a fare una capriola e atterrare con un piede solo su qualsiasi oggetto traballante, spesso mi trovavo a chiedere scusa per lei, dopo che aveva vinto dei soldi a gente sconosciuta.

Una mente improntata agli affari, come la definisce mamma Abernathy, che va dal “banchetto della limonata alla vendita di spazi pubblicitari sulla macchina che usava per andare a scuola, praticamente era uno spot ambulante”. Insomma, Samantha è “quel tipo di persona che può schioccare le dita e far capitare qualcosa di incredibile dal nulla”.

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L’approdo al poker arriva quasi per caso, quando Samantha Abernathy fa visita al Seminole Hard Rock Casino. È lei stessa a riprendere la parola: “Mi sono registrata a un torneo quasi per caso, e sono riuscita a non fare figuracce: giocando mi sono innamorata del poker e dell’idea di farne una carriera. Ma in quel momento non avevo alcuna idea di quel che sarebbe successo”.

Samantha Abernathy
Bella, brava e pure tonica!

I miglioramenti degli ultimi anni e il futuro incerto

Samantha Abernathy si definisce una giocatrice che si basa molto sull’istinto, sulla sensazione del momento, ma ultimamente ha cercato di assorbire quanti più contenuti tecnici e strategici possibile: “Tuttavia faccio molta attenzione: oggi tutti sembra che conoscano a menadito la teoria ottimale dei giochi, perciò cerco di non attingere da fonti sbagliate”.

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“Ho imparato molto sui miei punti di forza e sulle mie debolezze, negli ultimi anni, e ho scoperto di avere problemi di pianificazione. Cerco di crearmi una struttura, perché so che è una cosa positiva e che voglio migliorare in questo, ma finisce che mi ribello contro me stessa e faccio l’esatto opposto di quanto pianificato, così tanto per. Esiste una diagnosi per questa sindrome?.

Con una personalità del genere, logico che Samantha Abernathy faccia fatica a visualizzare il suo futuro a lungo termine: “Voglio migliorare fino a dominare”, ha dichiarato. “Non so cosa possa significare tutto ciò, magari non mi fermerò solo al poker. Voglio semplicemente utilizzare il poker come strumento per qualcosa di più grande; per il momento mi godo questo viaggio”.

Un viaggio che spesso si trova a fare in compagnia di un gatto di nome Binks: Sono un po’ un lupo solitario, quindi mi piace portarmi dietro Binks quando viaggio per giocare a poker. Quando vengo eliminata da un torneo, è bello tornare in camera e stare con lui, invece che rimanere sola. Inoltre a Binks piace guardare i tornei insieme a me, quando i miei amici fanno delle deep run”.

Se il futuro è ancora incerto, per una Samantha Abernathy troppo frizzante e adrenalinica per pensare troppo in là, gli obiettivi immediati sono chiari: continuare a vincere tanti soldi. Non solo nei tornei, ma anche nel cash game: Sam gioca al No Limit Hold’em $2/$5 e $5/$10, dove si sente più profittevole, ma ammette che il suo “ego vorrebbe giocare a limiti più alti”.

“Tanti turisti arrivano a Las Vegas (dove si è trasferita, ndr), si siedono a $2/$5 per la prima volta e sono contenti di giocare con la mano peggiore. Devo solo ricordare a me stessa che sedersi a quei tavoli, quando succede questo, è una buona idea”.

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