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Winfred Yu racconta Manila, tra tavoli ante only e buy-in minimi milionari

Secondo molti, Manila sta diventando la nuova capitale mondiale del poker live high stakes. Tutti abbiamo visto il grandissimo numero di giocatori amatoriali presenti al Super High Roller da 200.000$ (pari a quasi metà del field) e a confermare l’impressione che fosse in atto una transizione da Macao alle Filippine ci ha pensato Winfred Yu, regular ma soprattutto organizzatore delle partite di poker nosebleed in Asia.

Già ad agosto vi avevamo riportato le sue dichiarazioni sul momento d’oro di Manila, ma questa volta il giocatore di Hong Kong si è spinto ben oltre, svelando diversi retroscena al portale Somuchpoker.com. In questo articolo riportiamo le dichiarazioni più importanti di Yu, partendo da quelle sui due boss high stakes di Macao che continuano ad avere l’ultima parola anche a Manila.

Winfred Yu al WPT Manila (courtesy WPT)
Winfred Yu al WPT Manila (courtesy WPT)

Chi comanda a Manila

Anche nelle Filippine Richard Yong e Paul Phua sono i re indiscussi delle partite cash game. Yu racconta che loro decidono quando deve iniziare una partita high stakes, chi vi può partecipare, quali sono gli stakes e se si può giocare con la valuta di Hong Kong. Se sono in questa posizione è perché sono gli unici in grado di convincere i businessman (nell’ambiente vengono chiamati “VIP”) che solitamente giocano a Macao a trasferirsi a Manila. Secondo Yu, Yong e Phua hanno lavorato duramente per far capire a questi gambler che Manila è sicura e non devono preoccuparsi di niente, offrendo loro servizi di tutti i tipo: aerei privati per gli spostamenti, interpreti, vitto e alloggio. Ciò che più importa, comunque, è che l’ambiente al tavolo sia amichevole e socievole: questo è un fattore determinante per far divertire i ricchi giocatori amatoriali e convincerli a tornare.

Chi può giocare ai tavoli high stakes di Manila

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Collegandoci alla parte conclusivo del punto precedente, non tutti possono sedersi ai tavoli nosebleed contro i businessman. La selezione è rigidissima: “Per i limiti più alti è difficilissimo per un pro trovare un posto”, racconta Yu. “Spesso sono i VIP a decidere chi vi può partecipare. I VIP non hanno alcuna paura dell’abilità dei giocatori, infatti giocherebbero contro chiunque. Tuttavia tengono in considerazione altri fattori. Ad esempio, non gli piace giocare contro professionisti che hanno solo il 5 o il 10% dei loro soldi in ballo (il riferimento è alla vendita delle quote, ndr). L’aspetto psicologico nel poker è importante e mettere pressione agli avversari puntando grandi somme di denaro è una parte di questo gioco. Quando un professionista gioca solo con una piccola percentuale dei suoi soldi, toglie al VIP questo edge”.

Phi Ivey impegnato nel Super High Roller contro diversi "VIP" asiatici
Phi Ivey impegnato nel Super High Roller contro diversi “VIP” asiatici (courtesy WPT)

Quei giocatori che sono arrivati per primi a Macao intorno al 2011 sono privilegiati in quanto a possibilità di sedersi ai tavoli che contano: Tom Dwan, Phil Ivey, Brian Rast e John Juanda sono quasi sempre certi di avere un posto riservato al tavolo. Secondo Winfred Yu, Phil Ivey avrebbe passato più tempo in Asia che negli Stati Uniti negli ultimi due anni.

Gli stakes

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Nel corso degli anni si è parlato a lungo degli stakes e dei limiti in queste partite. Winfred Yu fa chiarezza: “Ultimamente, le partite di Manila non hanno blinds, ma soltanto un’Ante, solitamente pari a 2.560$ (20.000 HKD). In media il buy-in minimo è di 1.2 milioni di dollari (10 milioni di HKD) ma è bene sottolineare che sono i VIP a decidere qual è il buy-in minimo. Alcuni di loro vogliono che tutti abbiano davanti almeno 2.4 milioni di dollari (20 milioni di HKD) oppure 3.46 milioni di dollari (30 milioni di HKD)”.

Durante il WPT Manila, il numero di tavoli high stakes è comprensibilmente aumentato. Prima che arrivassero i VIP c’era soltanto un tavolo con limiti 1.000/2.000 HKD (128/256$), i più bassi offerti nella sezione high stakes della poker room. Successivamente, sempre secondo le dichiarazioni di Yu, sono arrivati i VIP ed è stato aperto un tavolo Ante Only da 2.560$ e buy-in minimo di 1.2 milioni di dollari. “I partecipanti erano i VIP più Richard Yong, Tom Dwan, Phil Ivey, Andrew Roble e Jean Robert Bellande. Brian Rast e Daniel “Jungleman12″ Cates giocavano invece a un tavolo meno ricco, con blinds di 10.000/20.000 HKD (1.280/2560$)”.

Macao o Manila?

Infine, Winfred Yu si dice sicuro che il futuro del poker high stakes sia lontano da Macao: “Ormai le partite con limiti 10.000/20.000 HKD si tengono con più frequenza a Manila che a Macao. Ai VIP viene chiesto dove preferiscono andare a giocare e oggi scelgono tutti le Filippine. Una volta c’erano problemi di diverso tipo (la lingua, la sicurezza personale) ma ora è tutto risolto. Paul Phua e Richard Yong fanno in modo di farli sentire a proprio agio, di fargli godere la permanenza. I VIP sono più felici qui, ormai, e questo spiega la progressive transizione da Macao a Manila“.

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