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Hero fold o no? Davide Marchi analizza la giocata di Negreanu al Main Event

C’è una mano giocata da Daniel Negreanu durante il Day 5 del Main Event WSOP del 2015 che risulta particolarmente interessante, soprattutto per la linea non convenzionale tenuta dal professionista di Pokerstars. Alcuni hanno definito il suo fold un hero fold, altri hanno detto che, senza essere result oriented, questa condotta non è profittevole. Considerando che lo spot è decisamente intrigante da un punto di vista tecnico, abbiamo chiesto a Davide “girex91” Marchi, uno dei torneisti italiani più  in forma del momento, di farne un’analisi. Prima, però, vediamo come si è svolta la mano:

Preflop:

Su blinds 12.000/24.000, Di Carlo (stack di circa 1.7 milioni) apre a 52.000 con a a , Negreanu (stack di circa 1.2 milioni) chiama da middle position con q q , Moga (stack di circa 345.000) difende il big blind con a 6 .

Flop: 7 9 6 (pot 204.000)

Moga punta 63.000, Di Carlo rilancia a 155.000, Negreanu 3-betta a 255.000, Moga folda, Di Carlo 4-betta fino a 430.000 e Negreanu passa la sua overpair.

Davide "girex91" Marchi
Davide “girex91” Marchi, qui dopo la vittoria della Planet Win 365 di Malta

La parola a Davide Marchi, che analizza questo spot per i lettori di Assopoker:

Iniziamo dal preflop: con Q-Q in position io 3-betterei quasi sempre, ma il flat è coerente con lo stile di Daniel. Ovviamente niente da dire sul miniraise di Di Carlo con A-A.

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Per quanto riguarda il postflop, partiamo dal presupposto che, per come è stata giocata, io non considero un hero fold quello di Negreanu

Lo spot è interessante se ci si mette nei panni di Daniel quando deve decidere cosa fare di fronte alla donkbet del big blind e al raise di Di Carlo.

A questo punto, secondo me, Daniel ha due possibilità: cold callare  per rivalutare turn, oppure addirittura foldare direttamente al flop. Questo perché il range di Di Carlo è già molto forte: ha aperto da early position e rilancia una donkbet del big blind (che può avere doppia coppia, set e scale floppate) con un giocatore dietro che deve ancora parlare e che poterebbe avere tutti i set nel range.

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Il problema di 3-bettare sul flop, per Daniel, è che si isola con la parte del range che lo batte. In pratica sta rappresentando una mano più forte di quella che ha e quindi la sta anche overplayando.

Personalmente avrei cold callato il raise di Di Carlo, che comunque dimostra molta forza, e avrei rivalutato sul turn. Preferisco questa mossa perché penso di poter battere una parte del range di Di Carlo che consiste in 10-10,  J-J, qualche combo di top pair (principalmente A-9s) e magari qualche combo di bluff (raro) come qualcosa di suited con un 10 o mani tipo over card + backdoor.

Però c’è da dire che un eventuale cold call sul flop da parte di Negreanu dimostrerebbe infinita forza, quindi penso che Di Carlo non deciderebbe quasi mai di ri-bettare su turn unimproved con il range che abbiamo ipotizzato prima. Qualora dovesse puntare anche sul turn, il suo range ci sarebbe sempre davanti.

In linea di massima non è uno spot facile e proprio per questo motivo il fold sul flop dopo la donkbet di Moga e il raise di Di Carlo rappresenta la scelta più conservativa (e più facile), e potrebbe essere anche la migliore. Nel momento in cui Daniel sceglie di 3-bettare invece che coldcallare, secondo me, è uno standard fold alla 4-bet.

Per quanto riguarda la condotta di Di Carlo, invece, devo dire che il raise alla donkbet ci può stare solo se ha info ben precise sul big blind, altrimenti è sempre meglio chiamare. Trovo che la 4-bet su Negreanu sia brutta, perché fa foldare tutto quello che batte. Non a caso rende una mano forte come Q-Q un easy fold. 

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