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Irpino: ‘le strategie aggressive ai tavoli di Vegas’

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Gianluca Irpino, 24enne grinder milanese, fa parte del team di PokerMagia a Las Vegas. E’ un regular cash di GDPoker ed è stato freecoachato da Iloozeallinz e Castoro. Il suo impatto con il gioco live nelle rooms della Strip è un’esperienza senza dubbio affascinante che merita di essere raccontata.

Che impressione ti ha fatto Las Vegas?

È una città che non conosce riposo, i ritmi sono frenetici 24 ore su 24. La possibilità di giocare a qualunque orario e trovare comunque action ai tavoli, accomuna il giocare live a Vegas al grindare cash online, potendo godere di estrema libertà. Le somiglianze si fermano qui tuttavia, perchè per il resto si tratta davvero di giochi totalmente differenti, nonostante le regole comuni.

Ma che differenze hai riscontrato a livello personale tra il gioco live e quello online?

Dopo un mese di grinding ai tavoli live ti rendi conto di quanto sia incolmabile il divario che separa un divano e un mouse, da una sedia e delle chips. 

Descrivici i giocatori live di Vegas…

Limp e overlimp sono mosse standard ai giochi 1$/3$, cominciano a diventare obsolete al 2$/5$, quando il field si indurisce un pò per la presenza di vari reg. Il player medio è abbastanza passive, chi più loose e chi più tight, ma tendenzialmente siamo noi e pochi altri, ad avere il controllo del tavolo.  

Ed invece i regular?

Si trova anche il reg sensato che sa cosa sta facendo ed è al tavolo per il nostro stesso motivo. Nonostante questo, i pot multiway sono all’ordine del giorno, così come action strane e abbastanza insane. È capitato spesso di meravigliarci, assistendo ad alcuni showdown dopo action molto forte.

I fish come si comportano?

In molti spot, il fish medio overplaya il proprio punto senza rendersene conto, pensando di valuebettare, quando invece trasforma la sua mano in bluff. 

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Che tipo di approccio consigli al tavolo ad un giocatore mediamente esperto?

Una cosa che reputo molto importante è cercare sin dalle prime mani di prendere il controllo del tavolo. Il mio gioco è molto LAG e, a differenza della maggior parte dei miei compagni ,ho deciso in game di modificare la mia strategia cercando di assumere un’immagine maniac al tavolo: penso che questo porti i miei avversari a commettere più errori contro di me e tengo inoltre molto larghi i miei range, dandomi la possibilità di hittare quasi any flop, il mio perceived range. Cerco di vedermi più flop possibili, soprattutto con mani speculative, cerco di aggrare gli spot in cui penso di avere una buona fold equity su più strade. 

Hai adottato quindi una strategia molto aggressiva…

Voglio avere il coltello dalla parte del manico al tavolo, mettendo pressione ai miei avversari che so che in media sbaglieranno molto più di me, nonostante il loro range spesso scoppi il mio.

I casinò che ti hanno conquistato?

Ho giocato inizialmente all’Aria, ho provato in seguito il Venetian, ma al Wynn è stato amore a prima vista. L’ambiente è più lussuoso, la poker room isolata e silenziosa e la partita deep si sposa al meglio con il mio stile di gioco. 

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Come sono i giocatori al Wynn?

il cliente medio del Wynn è più facoltoso rispetto agli altri casino, spesso si trovano sia reg che fish che si siedono 300x.

Il tuo atteggiamento quando giochi? 

Al tavolo mi piace interagire con i miei avversari e quando ne ho la possibilità, cerco di creare un’atmosfera allegra che porti i miei avversari a giocare più loose contro di me, facendo credere di essere un ragazzino maniac che è al tavolo per gamblare, quando invece gioco sempre con piena  cognizione di causa. Ringrazio Dario[ ] per avermi illuminato riguardo ciò, avendolo visto live al casino Dragonara di Malta in cui si era reso il fulcro dell’action del tavolo, coinvolgendo gli altri players a giocare più light e meno concentrati al tavolo. 

Con questi presupposti, ti saranno capitati diversi episodi divertenti, raccontaci qualche esperienza curiosa.

Sono capitati parecchi episodi divertenti ai tavoli, uno in particolare mi è rimasto impresso ed è questo: ero appena stato spostato al Wynn e mi siedo a un tavolo composto da altri tre reg miei coetanei. Essendo il mio gioco abbastanza LAG, come detto in precedenza, ho cominciato ad aprire abbastanza loose e uno dei ragazzi li presenti, impugnando l’ennesimo cocktail, mi ha lanciato un guanto di sfida asserendo :” I will 3bet you everytime you raise”. Posso dire che è effettivamente stato di parola. Ho flattato le sue prime due 3bet vincendo entrambi i pot con second pair (nella prima mano mostra 86 off suit). Resomi conto che potevo sfruttare questa situazione a mio vantaggio, decido di fare action, sbilanciando le puntate. Quando poche mani dopo, apro con AKs da UTG, puntualmente subisco il suo squeeze, decido così di pushare diretto 120 big blinds, dichiarando aperte le danze del mio “celodurismo” contro di lui. 

Come ha reagito?

Ha foldato, è andato in tilt infinito ed ha perso tutto poco dopo contro un altro player. È stato un episodio divertente, reso possibile da una serie di coincidenze favorevoli. Sconsiglio comunque di fare gare di questo tipo tra reg ai tavoli live, c’è troppa dead money data dal fish per dover giocare colpi a più alta varianza, contro un player sensato.

Perché l’hai fatto?

Penso che un aspetto fondamentale per avere il controllo del tavolo, sia far capire ai reg presenti che non siamo noi quelli che devono finanziare la loro permanenza a Vegas.

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Vuoi interagire con Gianluca Irpino e conoscere i ragazzi che sono a Las Vegas con PM? Abbiamo aperto un thread dedicato, dove i grinder di Magia risponderanno alle vostre domande e racconteranno le loro esperienze sulla Strip!

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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